Sui fondi mancanti per completare Palazzo Piacentini interviene l'ex assessore regionale Naccari

Museo, si accende il dibattito

Grave questa disattenzione del Governo: eravamo i primi, ora siamo gli ultimi

il Quotidiano - Martedì 20 settembre 2011 - di Antonietta Catanese.

Si accende il dibattito intorno alle sorti del Museo nazionale della Magna Grecia, in attesa di notizie concrete sul proprio futuro e sui sei milioni di euro del Cipe per poter completare la struttura.

Dopo la presa di posizione del consigliere (comunale e regionale) Giuseppe Bova, e la sottoscrizione per la raccolta di
fondi lanciata dall'assessore provinciale alla Cultura Edoardo Lamberti Castronuovo, a prendere la parola è Demetrio Naccari
Carlizzi, ex assessore al Bilancio della Regione in quota Pd, che ha visto nascere il progetto per la riqualificazione
funzionale del Museo della Magna Grecia di Reggio.

Ed è proprio dalla gestazione di quel progetto che Naccari parte: «il progetto nacque durante una visita dell'allora
ministro ai Beni culturali Francesco Rutelli: facendogli visitare il museo si ragionò di intervenire. Si era pensato -ricorda-
a un primo intervento sfruttando i l 50 anni per la riqualificazione funzionale di Palazzo Piacentini, ma con
l'idea di un grande museo, che prevedeva l'utilizzo del Roof Garden e il collegamento sotterraneo con piazza De Nava)).

«Si pensò però, per rientrare nei tempi dei festeggiamenti, di partire con la riqualificazione funzionale, per poi dare
vita a un progetto che portasse alla luce il museo nascosto, fatto di tutti quei reperti confinati nei magazzini del museo
» . «Ora siamo al colmo -rincara l'ex assessore- si era partiti tra le prime cinque opere e ora siamo diventati gli ultimi
in Italia e, anche se sappiamo che i lavori sono stati fatti in maniera egregia, non possiamo non sottolinéare questa
lievitazione del costo dell'opera, peraltro in assenza della certezza. dei finanziamenti».

Una situaZione, incalza il piddino, che «Dà l'idea della disattenzione di questo governo nazionale per una struttura
che non è un museo civico, ma un polo museale tra i primi al mondo per la Magna Grecia». «Tenerlo chiuso- continua Naccari- sarebbe davvero gravissimo».

In merito poi alla sottoscrizione lanciata dall'assessore culturale della Provincia Edoardo Lamberti Castronuovo, Naccari commenta: «Chiaramente è una provocazione che deriva dallo sdegno per quanto sta succedendo, ma io credo che la città
ha giàfatto un grande sforzo: la Regione, quando era assessore alla cultura Sandro Principe, ha liquidato due milioni
di euro; poi il Consiglio regionale si è fatto carico dei costi del restauro dei Bronzi di Riace, e infine ci sarebbe questa
seconda tranche della Regione con cinque milioni di euro dai fondi Por».

«Adesso-conclude-è il caso che il Governo si assuma la responsabilità diretta di questo museo, non senza capire come mai da noi le opere pubbliche raddoppiano in termini di costi: il museo, il tribunale e la Comarc sono casi significativi».

Intanto ancora nessuna novità è arrivata. Se non l'impegno del sindaco Demetrio Arena a recarsi a Roma per interloquire
con i ministeri competenti. Dalla ditta che esegue i lavori ancora un no comment. Si dovrà ora attendere novità capitoline per capire quale potrà essere la sorte del museo reggino. 

 

 

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