Naccari (Pd): Colpa di Rfi e del ministro Matteoli

L'intervista a Demetrio Naccari Chiarisce i termini della questione

di Adriano Mollo

COSENZA - Calabria e Sicilia, al di là dei colori politici si schierano contro la proposta della Commissione Europea di modificare il Corridoio 1 Berlino Palermo per sostituirlo con il nuovo Corridoio 5 detto "Helsinki-La Valletta".

La proposta è stata resa nota con la presentazione del progetto di bilancio comunitario per il 2020, presentato a Bruxelles, che prevede per l'Italia meridionale una radicale rivisitazione dell'assetto del sistema di comunicazione.

Demetrio Naccari Carlizzi ex assessore ai Trasporti della Regione Calabria tutta la vicenda non lo convince.

Perché?

Il cosiddetto corridoio 1 Berlino-Palermo, correttamente denominato Progetto
Prioritario 1, è una direttrice ferroviaria. Negli ultimi 20 annie negli ultimi 10 in partioolare Rfi non ha praticamente investito seriamente nulla da Battipaglia a Palermo. Matteoli da ministro dovrebbe saperlo. Di conseguenza
come dovrebbe valutare la Commissione europea una direttrice ferroviaria
che il governo italiano non tiene in alcun conto nella propria programmazione.

Cosa sta facendo l'Europa?

Sta definendo la nuova transeuropea di trasporto TEN-T che si articola secondo due livelli: la "comprensive network" di interesse nazionale (da finanziarsi prevalentemente con fondi nazionali e con fondi di coesione perle infrastrutture ricadenti nelle regioni obiettivo convergenza) e il "core network" di interesse comunitario (sul quale si concentreranno i fondi di bilancio europei TEN-T). Allo stato attuale dei lavori della Commissione si prevedono tre blocchi di progetti e uno di questi e quello che disegna 10 corridoi plurimodali ferroviari e stradali che confermano per la rete italiana il PP6 Lione-Torino-Budapest, il PP24 Genova-Rotterdam, il PP1 Berlino-Palermo con le varianti a nord verso Helsinki e l'area Baltica a sud Napoli Bari La Valletta.

La decisione della commissionee già definitiva?

Al prossimo Consiglio dei Ministri dei trasporti Europei, che si terra il 6 ottobre, verrà presentata ai ministri la proposta della Commissione UE riguardante le reti TEN-T con annessa la cartografia Comprensive e Core
networke le priorità di corridoio con relativi tracciati insieme il nuovo Regolamento Finanziario con le allocazioni dei fondi di bilancio
TEN-T sulla base delle priorità. L'obiettivo della Commissione e quello di
raggiungere un acoordo politico sulla proposta di "core network" e sul Regolamento finanziario da perfezionare nel TRILOG Commissione-Parlamento-Consiglio Europeo. Entro il 19 ottobre la proposta della Commissione UE sarà formalmente conclusa.

Perché questa vicenda è di vitale importanza per la Calabria e anche la Sicilia?

Il problema è che, vista l'assenza di investimenti nazionali, nelle regioni del sud Italia vi potrà essere una contrazione delle infrastrutture di interesse comunitario sia a livello di "comprensive network", ma soprattutto di
"core network". Un gruppo di parlamentari europei su iniziativa del vice presidente del Parlamento europeo Gianni Pittella (PD) ha da mesi posto il problema che abbandonare il tracciato del progetto 1 a beneficio della variante Napoli-Bari-La Valletta significa rinunciare ad investire veramente nel Mediterraneo e relegare le regioni a Sud della Campania a una funzione
marginale ad una scarsa competitività economico produttiva.

Ma tutti sanno che RFI d'accordo con il Ministero ha previsto la realizzazione
di alta velocità ed alta capacità da Napoli a Bari mentre a sud di Napoli lo
strumento previsto è la pernacchia napoletana.

In tutto qnesto cosa non la convince dell'azione politica ed istituzionale della Regione?

Avremmo aspettato da chi governa la Regione l'onesta intellettuale di dire che il governo italiano ha deciso di classificare il tratto del PP1 a sud diNapoli come "comprensive network" mentre il citato gruppo di parlamentari europei, peraltro bipartisan, ha messo in campo una forte iniziativa nel Parlamento Europeo perché venga mantenuto il tracciato iniziale semmai con l'aggiunta della sua estensione Napoli-Bari. Se tale azione non avesse successo il piano b prevede la possibilità di potenziare il collegamento ferroviario e la relativa piattaforma intermodale e logistica includendolo tra le priorità di corridoio (link di connessione al core network) Gioia Tauro. Chiaramente tale operazione sarebbe a carico dello Stato Italiano in quanto ricadente nella "comprensive network". In soldoni vuol dire che non si farà perché come dice lo stesso Matteoli l'Italia non ha un euro e aggiungo personalmente che quando ha qualcosa non la investe in Calabria.

In questa battaglia, comunque la Calabria non è sola, c'è anche la Sicilia.

Che tuttavia sta meglio di noi infatti la Messina-Catania e la Catania-Palermo in termini di alta capacità sono nella programmazione nazionale e presto inizieranno i lavori».

 

 

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