Lsu e Lpu

Naccari e Franchino presentano provvedimenti amministrativi con proposte concrete

La soluzione della  vertenza dei lavoratori LSU - LPU e L. 15/2008 calabresi non puo' essere ulteriormente procrastinata e si deve passare ai fatti, lasciando da parte i proclami.

Non basta un tavolo tecnico permanente al quale la Regione Calabria si presenta senza soluzioni. I consiglieri regionale del Partito Democratico, Demetrio Naccari Carlizzi e Mario Franchino,  in una lettera al Presidente del Consiglio Regionale, rammentano  che  il  28 giugno 2013, assieme al  gruppo del PD,   hanno depositato presso   il  consiglio regionale  una  proposta di provvedimento  amministrativo  che impegnerebbe  il Palamento   affinchè  discuta della  stabilizzazione dei lavoratori LSU LPU della Calabria.
 
La proposta è quella di  un contributo di 54 milioni di euro da ripartire con decreto del Ministero dell’Economia e delle Finanze previa stipula di  apposita convenzione con il Ministero del Lavoro e della Previdenza sociale, a valere sul Fondo per l’Occupazione. In deroga all’ordinamento in materia di assunzione di personale negli enti locali, limitatamente al 2013, i Comuni della Calabria che hanno vuoti in organico potrebbero  procedere ad assunzioni di soggetti collocati in attività socialmente utili. La spesa sostenuta dagli enti territoriali andrebbe posta a carico della finanza statale. Il  deputato democratico Demetrio Battaglia ha presentato la proposta anche  in Parlamento insieme ad altri colleghi.
 
Ma Naccari e Franchino,  rispetto alla situazione drammatica che vivono gli  LSU LPU calabresi, che potrebbe trovare soluzione in questa proposta organica, anche in considerazione della delicatezza del momento per la finanza pubblica,  ritengono  che una soluzione possa essere trovata  anche dal punto di vista contributivo e previdenziale. Per questo motivo  chiedono l’ inserimento nella legge di stabilità,  in esame al Parlamento,  di due proposte emendative,  da loro depositate in Consiglio Regionale,  che, se fossero recepite, rappresenterebbero un grosso passo avanti. Gli emendamenti prevedono che gli Lsu e Lpu  possano riscattare presso l’Inps i periodi della loro utilizzazione  con il versamento forfettario del minimo contributivo e di porre a carico delle amministrazioni pubbliche tale versamento da oggi per il futuro. Non è possibile fare lo stesso  per il passato perché verrebbe creato un debito,  mentre la proposta allo stato attuale è a costo zero per lo Stato. Per i comuni l’esborso sarebbe oggettivamente sostenibile. Invece i soggetti Lsu e Lpu potrebbero, con un contributo previdenziale forfettario annuo,  riscattare 10 anni di previdenza.

 

 

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