Derivati: dopo la sentenza su Provincia di Crotone

cosa fa la Regione Calabria?

Si scopre oggi che la Provincia di Crotone  vince la sua battaglia  contro la banca Dexia Crediop poiché l’ Alta Corte di Giustizia di Londra – il tribunale inglese titolare della vicenda – non ha accolto la richiesta di farsi riconoscere la validità dei costi “occulti” dei derivati conseguenti alla stipula di un contratto di swap.

Questo giudizio è  un precedente importante per la risoluzione di tanti contratti di finanza derivata sottoscritti da enti locali come la Regione Calabria.   Proprio su questo punto abbiamo  presentato un’interrogazione al Presidente del Consiglio Regionale con la quale chiediamo che fine abbia  fatto l’opzione che la Regione Calabria doveva realizzare sulla vicenda derivati.  

E’ necessario ricordare in materia di swap e finanza derivata in Calabria che  la precedente Giunta regionale di centro sinistra  decise, all'unanimità, di compiere un esposto/denuncia presentato presso la Procura della Repubblica di Catanzaro. Successivamente, anche in seguito ai referti della corte dei Conti, Sezione di Controllo, che evidenziavano una serie di irregolarità ed illegittimità dei contratti di swap posti in essere,  sempre quella  Giunta regionale diede ampio mandato all'Avvocatura regionale ed al dipartimento Bilancio di procedere ad ogni azione e provvedimento necessario.

Le suddette strutture regionali, in considerazione della notevole complessità della materia, ravvisarono l'opportunità di avvalersi di un professionista esterno, l'avv. Daniele Portinaro, difensore e consulente di varie amministrazioni anche regionali, che  rilevò  una serie di irregolarità da parte delle  Banche con cui la Regione aveva contrattato.  Per questo fu dato mandato all'avvocato Portinaro e ad altri professionisti di procedere  ad  una azione civile per richiedere la dichiarazione di nullità e  l'annullamento dei contratti, nonché il risarcimento dei danni. Ravvisando anche gli elementi per una truffa ai danni della Regione fu presentata anche  una denuncia penale nei confronti  delle banche.

Tutto ciò, finita la legislatura,  passo nelle mani della  nuova Giunta di centro destra. Pochi giorni fa, in virtù delle azioni legali avviate dalla giunta Loiero,  la Procura della Repubblica di Catanzaro ha chiesto il rinvio a giudizio di sei indagati, tra cui la banca Nomura, nell'inchiesta sui derivati sottoscritti dal 2004 al 2006, con  la Regione Calabria parte lesa. Dunque la vicenda penale è giunta alla giusta fase processuale, ma il procedimento amministrativo di chiudere la transazione e che avrebbe consentito il recupero  di quei 2,5  milioni di euro  di commissioni occulte pagate dall'istituto di credito Nomura, attraverso una serie di società estere e conti correnti cifrati, ad un ex consulente della regione, che fine ha fatto? Sarebbe il caso che l’attuale Giunta regionale e chi la presiede desse in fretta delle spiegazioni ai calabresi in merito a questo atteggiamento di disinteresse su una questione particolarmente importante. A maggior ragione adesso in virtù del positivo risultato ottenuto  dalla Provincia di Crotone con la sentenza londinese che fa da precedente giuridico. 


Demetrio Naccari Carlizzi
Consigliere regionale del PD

 

 

Articolo precedenteArticolo successivo

Non ci sono commenti