Sanità in Calabria: il manager in pensione, ma la legge lo vieta

Interrogazione di Demetrio Naccari

pubblicato su [corriere.it] il 15/04/2013

Il Consigliere Regionale del Pd, Naccari Carlizzi, ha presentato una interrogazione con la quale invita la giunta Pdl di Scopelliti a pronunciarsi su delle anomalie che riguardano i manager della sanità pubblica in Calabria. - Antonino Monteleone

Ci sono esodati ed esodati. Alle centinaia di persone che si ritrovano senza stipendio e senza pensione, a causa di una legge approvata troppo in fretta, farà piacere sapere che c’è chi è più fortunato di loro.
Come i dirigenti della Regione Calabria. Per loro, se lasciano in anticipo il posto di lavoro, ci sono il Tfr, la pensione ed anche un succoso incentivo.

Ha colto questa opportunità anche Rosanna Squillacioti dal 2010 alla guida dell’Azienda Sanitaria della Regione Calabria. Dal primo ottobre 2012 ha lasciato il suo posto di dirigente in Regione beneficiando dell’esodo “incentivato” previsto dalla legge regionale 34/2010.
Peccato che la stessa norma vieti in maniera “assoluta” di poter assumere incarichi di qualunque natura per la Regione, gli Enti o le aziende controllate.
Eppure continua a tenersi stretto il suo incarico alla guida di una delle cinque aziende sanitarie in una Regione, la Calabria, sottoposta al Commissariamento per l’esecuzione di un piano di rientro da un debito monstre di 2,2 Mld di euro.

Un’altra stranezza che si consuma negli uffici dell’Azienda Sanitaria Provinciale vede protagonista l’ufficiale in congedo della Marina Militare, Vincenzo Scali.
Il primo mistero è: cosa ci fa un ufficiale di Marina nel ruolo di Direttore Amministrativo di un Asp. Il secondo sta invece nella pluralità di indennità di cui Scali beneficia, sia chiaro, in maniera perfettamente legittima.
È in congedo dalla Marina Militare e, grazie ad una causa di servizio, prende una pensione da 4.818€ ogni mese che somma allo stipendio da Direttore Amministrativo che ammonta a 134mila euro l’anno.

Scali ci tiene a precisare che «le cifre sono lorde» – ovviamente – che «non c’è nulla di anomalo nemmeno sotto il profilo dell’opportunità» visto che non si tratta di un trattamento per “inabilità al lavoro”. Come se non bastasse Vincenzo Scali trova anche il tempo per dedicare “48 giornate lavorative” da dedicare al “Progetto tematico settoriale per la mobilità regionale” in qualità di consulente del Dipartimento Trasporti della Regione Calabria. Alla faccia degli esodati veri.

Il Consigliere Regionale del Partito Democratico, Demetrio Naccari Carlizzi, ha presentato una interrogazione con la quale invita la giunta Pdl di Giuseppe Scopelliti a pronunciarsi su queste ed altre anomalie che riguardano i manager della sanità pubblica in Calabria.

Antonino Monteleone

 

 

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