Un bilancio gonfiato a spese dello sviluppo

L'ex assessore regionale Naccari Carlizzi segnala il dato da cui si parte nella città calabrese

Pubblicato su il Sole 24 Ore il 21/11/2012

Bilancio gonfiato
. Come quando si esagera con gli estrogeni ai bovini o con gli steroidi agli sportivi: il rischio è per la salute. In questo caso dei conti del Comune di Reggio Calabria. Di questo parla Demetrio Naccaii Carlizzi, 45enne avvocato reggino, ex sindaco facente funzioni nel Comune di Reggio Calabria ed ex assessore regionale al bilancio nella Giunta Loiero di centro-sinistra. Un tecnico che - al netto della guerra che il Pdl gli fa per alcune vicende giudiziarie e di cronaca nelle quali è coinvolto e per le quali chiede da tempo di essere ascoltato dai pm per ribaltare le accusesa far di calcolo.

«Anche per l'esercizio 2011 e per quello in corso si adotta lo stesso sistema di utilizzare anticipazioni di cassa al di fuori di ogni previsione normativa. I dati segnalano un utilizzo per il 2011 di 99,7 milioni, superiore ai 43 milioni fissati dalla legge e tra l'altro rimborsati per soli 76,7 milioni. Chiaramente è reato nelle altre parti d'Italia ma a Reggio i revisori scrivono a corredo del rendiconto 2011 che la ragioneria sostiene dai "dati extra contabili in proprio possesso" che il Comune non sia in predissesto!».

Insomma: Reggio è in una drammatica situazione economica causata dal sostanziale default del Comune che ha azzerato l'economia cìttadina visto che quest'ultima dipende in gran parte dal "polmone" finanziario municipale. «Dobbiamo sperare che il piano della lotta all'evasione fiscale spiegato al Sole-24 Ore dal prefetto Panico funzioni- spiega Naccari Carlizzi - anche perché si parte da un dato drammatico. A fronte di entrate tributarie per circa 95 milioni il Comune per il
2009 ne ha riscosse appena 17, il resto erano crediti insussistenti o di difficile esazione se non con un significativo esborso in termini di risorse.

Negli ultimi due anni è stata già chiesta quasi una triplicazione di tributi e canoni mentre sono stati tagliati servizi importanti o si sono abbassati gli standard di quelli essenziali sotto la soglia minima. Mentre i dati di bilancio sembrerebbero suggerire una città di evasori visto che il debito con il Comune è di 2.684 euro per nucleo familiare al netto dei debiti fuori bilancio, sappiamo che quelle previsioni di entrata non sono realistiche anzi per nulla».

Critica sì ma soprattutto proposta: «l target su cui lavorare- spiega infatti Naccari - sono diversi. il primo è ridurre la spesa corrente che dai 55 milioni del 2002 è esplosa senza criterio sino a superare i 174 milioni nel 2011. Deve essere ridotta drasticamente riportando sotto controllo tutte le convenzioni (dalle società miste alla gestione dei servizi), i costi della govemance (eliminando alcune partecipazioni e cda),aumentando la produttività interna del Comune (eliminando il sistematico ricorso a professionalità esterne), il tutto in una logica economica che riporti regolarità nei pagamenti e negli stipendi dei dipendenti delle partecipate».

Spunti validi ma senza una visione strategica i buoni propositi stanno a zero. «Ed infatti il secondo asset su cui lavorare- spiega N ace ari-è la ripresa degli investimenti per completare'l'infrastrutturazione della città utilizzando le risorse residue del decreto Reggio è quelle comunitarie presenti nel Por Calabria, con un impegno ad acèelerare gli interventi per bloccare la perdita di addetti che in particolare nell'edilizia è diventata insopportabile».

Il terzo livello sui cui intervenire, secondo il politico del Pd, è la veloce riallocazione delle risorse vincolate e trasferite per le opere pubbliche in itinere, «distratte per finanziare la spesa corrente, al fme di evitare il fallimento di alcune imprese e la ripresa dei lavori interrotti».

 

 

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