Governo Monti

Ci si aspetta una nuova strategia per lo sviluppo delle aree sottoutilizzate

Chiunque visiti la pagina internet del [CERP] potrà leggere la proposta del centro presieduto dalla nuova ministra del Welfare Elsa Fornero.  E’ possibile anche ascoltare una sua intervista sulla parte della manovra economica che concerne le pensioni del Governo Berlusconi.

Questa è una delle conseguenze positive di un governo fatto di tecnici veri che hanno delle posizioni chiare e trasparenti e quindi leggibili. Gli italiani sapranno in sostanza cosa devono aspettarsi.

Per l’Italia ciò è un fatto inedito sia per l’eterogeneità delle posizioni di ogni partito, sia per una dinamica che tende ad una discussione interna e un po’ superata. Siamo per lo più abituati a tirare ad indovinare in attesa dei provvedimenti di ogni governo che peraltro sono alle volte contraddittori ed incoerenti tra loro anche se provengono dalla stessa compagine.

Presto sapremo ancora di più anche sull’impostazione data dal presidente Monti al problema della Coesione. Nel 2006 Fabrizio Barca ha pubblicato “Paradossi e lezioni della politica per lo sviluppo” nel quale ha descritto e ripensato l’esperienza fatta con Ciampi al Ministero dell’Economia sulle politiche di Coesione. 

La sua nomina a ministro senza portafoglio della Coesione Territoriale, in presenza di un interim all’Economia dello stesso Monti, può voler dire che sarà lui a seguire le politiche di coesione e a fare da regia per le relative risorse.

Ci si aspetta una nuova strategia per lo sviluppo delle aree sottoutilizzate, con buona pace di Calderoli che non ha contribuito a fare crescere il Nord come il resto di eurolandia ma ha sicuramente depresso ulteriormente il Sud.

Di certo non dovremo aspettarci come fin qui una ulteriore rapina dei fondi per le aree sottoutilizzate da mettere a servizio della politica economica per le aree più forti.

A proposito di tecnici e politici. Se Monti riuscirà a governare avrà dimostrato doti politiche oltre a ribadire la sua indubbia grande competenza economica. Forse da oggi è il caso di scegliere anche i politici non solo per le necessarie doti di rappresentanza e mediazione ma anche per i saperi, la conoscenza e le idee, magari anche nuove, di cui sono portatori.

 

Elisa Fornero intervista NYT 27oct2011

Pubblicato il 19/11/2011

 

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