Naccari sollecita il dibattito in consiglio comunale

La Fondazione garantisce tutti

Gazzetta del Sud - Reggio Calabria, 16.07.2003

Demetrio Naccari Carlizzi interviene sul “caso Cilea con una riflessione accompagnata dalla richiesta di portare all'attenzione del consiglio comunale la bozza di statuto della “Fondazione di partecipazione”. L'esponente della Margherita parte da lontano, ricostruendo i passi essenziali della vicenda del Teatro più amato dai reggini.

«Dopo la fase in cui la struttura era stata gestita in convenzione da una società privata», rammenta Naccari, «nel 1994 l'amministrazione Falcomatà, a fronte di una richiesta che proveniva dalla cittadinanza, espresse la volontà di investire nel teatro come elemento di crescita e qualificazione culturale ed economica della città.

Come non ricordare il segnale chiaro mandato dalla manifestazione spontanea che vide nel 1996 i reggini riversarsi sulle scalinate del “Cilea” chiedendo al sindaco un impegno per la restituzione del Teatro al Comune. L'amministrazione colse questa esigenza e rescisse la convenzione con i privati, pagando il costo di una onerosa transazione il contenzioso instaurato nel frattempo dinanzi alla competenze autorità giudiziaria.

Occorreva poi – prosegue il capo dell'opposizione – uno sforzo economico importante per ristrutturare il vecchio Teatro e un assetto organizzativo e gestionale moderno che fosse in grado di corrispondere agli obiettivi ambiziosi. Per questo furono investiti, a valere sui fondi del decreto Reggio, oltre undici miliardi per lavori che si conclusero nel 2001.

Contemporaneamente l'amministrazione, dopo un'attenta analisi delle diverse modalità di gestione delle consimili strutture teatrali in uso nel Paese, scelse la forma della Fondazione di partecipazione e deliberò la relativa proposta per la decisione finale del consiglio comunale.

Tale formula avrebbe consentito una moderna gestione economica sopportabile sul piano finanziario e avrebbe soddisfatto le esigenze di imparzialità e trasparenza da sempre necessarie nel perseguimento dell'interesse pubblico.

Nelle more dell'esecuzione dei lavori, il Comune riuscì ad assicurare tre stagioni di prosa ad alto livello sino alla cantierizzazione totale della struttura, contribuendo a rafforzare le attese e la convinzione che il “Cilea” fosse un patrimonio da restituire ai cittadini tramite una gestione pubblica in grado di aprire una serie di opportunità artistiche, lavorative e culturali per Reggio.

Non va dimenticato – puntualizza Naccari – che uno degli ultimi atti compiuti da Falcomatà come sindaco fu l'impegno di ulteriori somme del decreto Reggio per completamento della struttura (tavernetta e vecchio consiglio comunale). Nelle more del provvedimento prefettizio finale di agibilità, il Teatro finalmente fu riaperto come atto simbolico di riconsegna alla cittadinanza nel maggio del 2001.

Da allora il civico consesso, al di là delle dichiarazioni verbali, inspiegabilmente non è stato investito della deliberazione di costituzione della Fondazione “Francesco Cilea”, che peraltro è un progetto che dovrà collegare il Cipresseto (anch'esso ristrutturato e consegnato), i Teatri di Gallico e Pellaro (in costruzione il primo e finanziato il secondo) e l'Arena Lido in fase di ultimazione.

Fa specie rilevare – afferma il leader dell'opposizione – che non sembra esserci su tale questione divergenza tra nuova maggioranza e opposizione, e persino il nominato “coordinatore della programmazione delle manifestazioni artistiche del Cilea”, dott. Giuseppe Bova – ahilui per il lavoro che gli è stato impedito di fare finora –, manifestano la convinzione di dover pervenire rapidamente alla costituzione della Fondazione di partecipazione.

Le nomine effettuate nei mesi scorsi sembravano prodromiche ad una iniziativa da assumere medio tempore in attesa di una rapida definizione dell'iter amministrativo. Purtroppo la stagione non ha visto né manifestazioni né la nascita della Fondazione.

A questo punto – insiste Demetrio Naccari – è necessario che il consiglio comunale si esprima senza indugi circa la scelta della Fondazione, sfruttando il periodo attuale per arrivare a partire in autunno pienamente con le iniziative della stessa Fondazione.

Solo questa scelta – ribadisce – è in grado di assicurare l'interesse pubblico e di creare a Reggio opportunità serie e generali contro interessi di parte e poco ambiziosi perché individuali.

La tutela delle maestranze e delle esperienze presenti sul territorio, le opportunità per coloro che hanno voglia di lavorare in questo settore ma sono oggi costretti ad emigrare, la valorizzazione del Conservatorio, dell'Accademia di Belle Arti e dell'Istituto d'Arte, dei gruppi teatrali reggini e della scuola di recitazione attendono uno strumento e un luogo per esistere.

Per questi motivi – conclude Naccari –, nella qualità di consigliere comunale ripropongo all'attenzione del consiglio, tramite la competente commissione consiliare, la bozza di statuto della Fondazione di partecipazione “Francesco Cilea”, sperando in una sorte diversa e più chiara della precedente proposizione persa nei meandri del burocratese, del politichese e di un'idea del diritto amministrativo quantomeno singolare». 

 

RC 16 07 03

Pubblicato il 08/03/2005

 

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