Naccari ironizza sul “fermo” dell'aula

Un vago sapore mediorientale

Pino Toscano - Gazzetta del Sud - Reggio Calabria, 23.07.2002

Bisognerà aspettare fino al 2 agosto per liberare i “prigionieri politici” di Palazzo San Giorgio. A quella data, infatti, la crisi alla Provincia dovrebbe essere definitivamente risolta e allora, solo allora, si potrà procedere con il rilascio degli “ostaggi” al Comune.

Ma, mentre i consiglieri del centrodestra, affetti dalla sindrome di Stoccolma, non si lamentano, quelli dell'Ulivo mostrano chiari segni di insofferenza per la prolungata condizione di cattività. La situazione non ha precedenti nel nostro Paese da quando è stato introdotto il sistema maggioritario e, come ammetteva nei giorni scorsi lo stesso coordinatore regionale di Forza Italia Giovambattista Caligiuri, ne denuncia tutti i limiti fino ad imporre le opportune correzioni di legge.

Una vicenda grave ma non seria. Anche per questo, nei commenti, si privilegia il taglio ironico. Sentite il capo dell'opposizione, Demetrio Naccari: «Le recenti vicende politiche del Comune e della Provincia hanno suscitato varie interpretazioni. Qualcuno ha definito ostaggi i consiglieri comunali o ha parlato di blocco navale nei confronti del Comune.

Personalmente mi piace molto il concetto di linkage. Infatti, quando nel 1991 fu intimato a Saddam Hussein di ritirarsi dal Kuwait occupato, egli rispose che prima era necessario risolvere il problema palestinese e stabilì un collegamento tra i due eventi: linkage.

Quello che si è verificato a Reggio collegando la nomina della giunta provinciale con quella comunale. Devo però riconoscere che il commento più simpatico è quello di blocco navale che ricorda il blocco continentale imposto da Napoleone.

Oggi, in sede di riunione di capigruppo – continua Naccari –, abbiamo chiesto con ragionata determinazione l'inderogabile convocazione del consiglio comunale. Ma la maggioranza, accampando labili argomentazioni, ha deciso che bisogna ancora attendere: il consiglio si riunirà il prossimo 2 agosto.

Sembrerebbe infatti che, anche se il riscatto (crisi alla Provincia) è stato pagato, bisogna attendere per liberare l'ostaggio. Forse, appunto, il 2 agosto. Ci chiediamo quando avrà fine questa vicenda dal vago sapore mediorientale e se dobbiamo rivolgerci al Tribunale della Libertà.

Sono ben quarantuno gli ostaggi in mano alla Provincia, tra cui un magistrato e un colonnello della Guardia di Finanza. In attesa che si attivi l'unità di crisi della Farnesina, quella predisposta dall'assessore Germanò – sfuggito miracolosamente alla cattura – è già al lavoro ed è riuscita a fornire acqua e viveri».

I “prigionieri politici” hanno dunque di che rifocillarsi ma la tensione, dentro e fuori il Palazzo assediato, resta altissima: «I familiari degli ostaggi sono in ansia; si domandano quando finirà questo incubo e sperano in una mediazione della Santa Sede. L'intera città è sgomenta. Si hanno notizie di una sorta di autocongelamento da parte degli assessori di Forza Italia.

La mancata riunione del consiglio comunale impedisce tanti adempimenti tra cui il varo della competente commissione; e, oltretutto, si teme un aggravarsi della crisi. Infatti, se non ci saranno novità entro qualche giorno, potrebbero intervenire le forze speciali statunitensi per porre fine al calvario dei prigionieri.

Gli Stati Uniti non possono tollerare gesti terroristici che accrescono la tensione nel Mediterraneo. Ma un intervento armato comporta dei rischi per l'incolumità degli ostaggi». E allora? «Forse una soluzione potrebbe essere quella di trasferirli a Palazzo Foti, sede della Provincia, sperando che la loro sorte impietosisca Fuda e/o i partiti del Polo.

È una speranza vana? Chi capitolerà per prima?». Lasciamo Naccari ai suoi angosciosi interrogativi e torniamo al consiglio comunale. Dunque, la massima assemblea elettiva cittadina è convocata per il prossimo 2 agosto. Perchè il 2 agosto? Il motivo è semplice: la Provincia dovrebbe terminare il suo calvario venerdì 26, dopodiché sarà tolto il “blocco navale” al Comune e il consiglio sarà finalmente libero di riunirsi.

E proprio in relazione al funzionamento del civico consesso, il consigliere dei Comunisti italiani Massimo Canale ha rivolto al sindaco Scopelliti una interrogazione con richiesta di risposta scritta riguardante la posizione dei componenti dell'esecutivo e, in particolare, quella dell'assessore all'Urbanistica Giuseppe Adornato.

Quanto alla giunta nel suo complesso, Canale osserva che gli assessori svolgono da oltre un mese il loro lavoro senza che il consiglio abbia avuto modo di esercitare la sua funzione di controllo; per ciò che si riferisce, invece, al ruolo del dott. Adornato, l'esponente comunista solleva una questione di incompatibilità con la funzione di magistrato in servizio presso la procura della Repubblica di Palmi, «quindi nel medesimo distretto di Corte d'appello di Reggio Calabria».

Rilevato che «non risulta, alla data odierna, che il dott. Adornato si sia collocato in aspettativa»; che «tale situazione si pone in netto contrasto con il principio fondamentale della separazione dei poteri»; che «l'articolo 16 dell'ordinamento giudiziario statuisce che i magistrati non possano assumere “pubblici o privati impieghi o uffici ad eccezione di quelli di senatore e deputato o di amministratore gratuito di istituzioni pubbliche di beneficenza”»;

che «il secondo comma della citata norma prescrive che i magistrati non possano accettare incarichi di qualsiasi specie senza l'autorizzazione del Consiglio superiore della magistratura», Canale chiede di sapere «se il Csm abbia autorizzato il magistrato a svolgere le funzioni di assessore presso il Comune di Reggio Calabria»; «se su tale questione si sia pronunciato il Consiglio giudiziario della Corte d'appello» e «se il dott. Adornato abbia inteso, o intenda, rimuovere le cause di incompatibilità che lo riguardano».

 

RC 23 07 2002

Pubblicato il 28/02/2005

 

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