Vitigni antichi calabresi

Proposta di legge regionale dell'on. Demetrio Naccari

Redazione

C’è una storia millenaria tutta da riscoprire e valorizzare in Calabria. E’ quella del vino, della viticoltura e del ritrovamento di preziose, importanti tracce di cultura materiale dell’enologia magnogreca, romana e medioevale. C’è un grande passato enologico calabrese, insomma, che oggi si intreccia con le prospettive validissime di uno sviluppo economico e sociale rispettoso dell’ambiente e delle identità locali.

Parte da queste considerazioni la proposta di legge regionale in materia di vitigni antichi illustrata alla stampa dal suo primo firmatario, il consigliere Demetrio Naccari Carlizzi (Margherita).

L’intera regione è stata nei secoli un punto di passaggio fondamentale negli antichi percorsi della vite, come testimonia l’eccezionale patrimonio varietale dei nostri vitigni, “ma in alcune zone, come la Locride e l’area Grecanica – sottolinea Naccari Carlizzi – si stanno rivelando peculiarità e unicità che configurano questi territori quale scrigno di un patrimonio vitivinicolo da studiare e consegnare al futuro dell’economia e della cultura europea”.

Intitolato “Interventi a favore della viticoltura e dell’archeologia della vite e del vino nella Locride e nell’area Grecanica”, il testo legislativo che verrà presentato martedì ai giornalisti si propone di tutelare e valorizzare i vitigni autoctoni della Locride e di riconoscerli come patrimonio culturale della Regione. La legge mira, altresì, a disciplinare in maniera organica le attività connesse alla conoscenza, alla conservazione ed all’arricchimento dei vitigni autoctoni come volano per lo sviluppo economico locale.

 

Galleria fotografica: Vitigni antichi calabresi

 

Articolo precedente | Articolo successivo