Tra i rilievi di incostituzionalità chiari riferimenti alla preferenza di genere

A ricordarlo al Ministro Lanzetta è il consigliere regionale Demetrio Naccari Carlizzi

Si introducano tra i rilievi di incostituzionalità chiari riferimenti alla preferenza di genere.  A ricordarlo al Ministro Lanzetta in una lettera a lei indirizzata è il consigliere regionale Demetrio Naccari Carlizzi autore dell’emendamento sull’introduzione delle quote e della doppia preferenza di genere respinto dalla maggioranza in Consiglio Regionale.

Come affermato dallo stesso ministro in precedenti dichiarazioni diffuse dalla stampa “La rappresentanza di genere è un principio di rango costituzionale, previsto dagli art. 3,51,117, della Carta. La mancata introduzione di meccanismi di incentivazione della partecipazione femminile alle cariche elettive viola non solo tali principi, ma anche gli obblighi prescritti alle regioni dall’ art.3 della legge 215 del 2012.”

L’assenza nell’impugnativa di espliciti riferimenti al voto di genere mi coglie pertanto di sorpresa e disorienta quanti tra l’elettorato vedono nella maggiore presenza dell’universo femminile alle cariche elettive una sfida di civiltà e democrazia .

Parlare oggi di rappresentanza di genere senza il ricorso a  meccanismi di incentivazione , tra l’altro come ricordato dallo stesso Ministro obbligatori per legge, rischia di vanificare un intero percorso che anche la Calabria è chiamata ad intraprendere.

Il ministro e' quindi a conoscenza dei principi violati e non può che essere conseguente. 

Pertanto alla Ministro donna in un Governo in cui le donne hanno pari rappresentanza, al già Sindaco donna di Monasterace chiedo formale impegno perchè la preferenza di genere venga inserita tra i rilievi di incostituzionalità. In questo caso il ministro non deve invitare nessuno a decidere ma decidere di decidere.

12/07/2014

 

 

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