Sciopero medici ospedale Annunziata di Cosenza

La sanità calabrese non ha mai raggiunto fino ad oggi livelli così bassi

La sanità calabrese non ha mai raggiunto fino ad oggi livelli così bassi di inefficienza. E la prova eloquente viene dallo sconforto espresso dai medici e dagli operatori sanitari dell’Ospedale Annunziata di Cosenza che sono pronti allo sciopero e denunciano carenza di personale,  spostamenti dei medici da un reparto all'altro, il tutto  aggravato  dai numerosi pensionamenti previsti nel corso di quest’anno. Non dimentichiamo inoltre la surreale e drammatica  vicenda sangue infetto verificatasi nello stesso ospedale.

Partendo dal presupposto che all’Annunziata di Cosenza, come già evidenziato in un’interrogazione al presidente del consiglio regionale,  su 39 Unità Operative Complesse ben 20 risultano vacanti,  non può essere una soluzione quella di  accorpare  alcune Uoc per incrementare di poche unità il personale medico del Pronto Soccorso. In un Ospedale HUB (cioè un ospedale di riferimento regionale), qual è quello di Cosenza, le carenze di organico del Pronto Soccorso non possono essere affrontate utilizzando medici di altri reparti. Più volte abbiamo evidenziato come sia necessario da parte del commissario ad Acta chiedere una deroga al blocco del turn over e concretizzare la mobilità per quegli operatori provenienti dai presidi sanitari che sono stati già chiusi.

E queste sono solo alcune delle cose che si potrebbero fare per non negare il diritto alla salute nella nostra regione. Sin dall’inizio della gestione commissariale nessuna programmazione  è stata prima stilata e poi messa in campo. Si è tirato a campare salvo intervenire di fronte a singoli e specifici casi con inutili se non  peggiorativi interventi tampone.  Sono stati fino ad oggi mortificati i territori, i malati, le professionalità. Lo sostiene anche Ettore Jorio Professore di diritto sanitario presso l’Università della Calabria che, dalle pagine del Quotidiano Sanità.it, rivista on line di primo livello nel settore, parla di “ufficio commissariale che esercita prepotenze indebite, ottenendo espulsioni degli unici capaci, e che fa danni ovunque” e di una” struttura che verosimilmente confonde la programmazione sanitaria, che non fa, con le campagne di guerra di un tempo, destinate a fare della moria dei servizi l’obiettivo prioritario”. Ribadiamo ancora una volta  che è più che mai necessario che il Governo Nazionale e il Tavolo Massicci intervengano per rivedere la struttura commissariale calabrese senza mettere la testa sotto la sabbia.

I calabresi non possono più andare avanti senza una programmazione competente  e dunque trovare scampo soltanto andando a curarsi nelle altre regioni d’Italia. I medici e gli operatori sanitari dell’Annunziata di Cosenza e quelli degli altri ospedali spoke calabresi non possono sopportare sulla propria pelle il tentativo di difesa dei livelli assistenziali in Calabria .

Demetrio Naccari Carlizzi
Consigliere Regionale del PD

 

 

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