Reggio, il Pd discute di infrastrutture e trasporti

A breve mozione parlamentare per situazione in Calabria

pubblicato su [Strill.it]

di Damiano Praticò – La federazione provinciale del Pd di Reggio Calabria ha avanzato le sue proposte sul tema delle infrastrutture e dei trasporti calabresi in un incontro pubblico tenutosi oggi pomeriggio presso la Provincia di Reggio Calabria. Al dibattito, introdotto da Girolamo Demaria, hanno partecipato diversi rappresentanti del partito, sia di livello locale e regionale sia di livello nazionale, nonché le sigle sindacali confederali Cgil-Cisl-Uil con gli interventi di Nino Costantino (Cgil) ed Annibale Fiorenza (Cisl). Erano inoltre presenti all’incontro il senatore Luigi De Sena, l’onorevole Maria Grazia Laganà ed il consigliere regionale Nino De Gaetano.

L’introduzione è stata affidata a Demetrio Naccari Carlizzi il quale ha subito annunciato che “tra pochi giorni il Pd presenterà una mozione parlamentare sulla situazione infrastrutturale e dei trasporti in Calabria, condizioni essenziali per lo sviluppo locale su cui, negli ultimi anni, vi è stato uno strabismo eccessivo da parte dei governi nazionali. Il Ponte sullo Stretto” – ha detto Naccari – “è stato mantenuto tra le opere da realizzare solo come fish per immobilizzare risorse nel Mezzogiorno su infrastrutture formalmente da costruire ma che, come adesso sappiamo, non si faranno. Il diritto alla mobilità, comunque, è un nuovo diritto che è necessario sia messo in pratica. Nel 2002” – ha proseguito Naccari – “esisteva un obiettivo quantitativo del 45% nel Meridione, cifra che, col passare degli anni, è andata a ridursi progressivamente”. Naccari ha poi evidenziato le criticità del settore ferroviario in Calabria che, a suo avviso, si basa su quello che lui ha definito “Moretti consensus”: “E’ un’impostazione che disincentiva gli investimenti in Calabria. Ricordo che poco tempo fa è stato proprio Moretti a dire che al Sud sarebbe preferibile muoversi in corriere. FS, soprattutto in Calabria, non ha investito sostanzialmente un euro negli ultimi dieci anni, quando, invece, in tratte come quella ionica, servirebbero urgentemente moderne vetture di qualità. Da questo punto di vista” – ha continuato – “apprezziamo il piano del Ministro Barca il quale apre alla possibilità di assegnare gli investimenti infrastrutturali alle Regioni in base al loro peso demografico”. Infine, una stoccata al Comune di Reggio Calabria: “Vogliamo che l’Amministrazione Arena” – ha concluso Naccari – “approvi il Piano Urbano del Traffico dato che ogni Comune superiore ai quindicimila abitanti deve obbligatoriamente dotarsene”.

“Sembra che la Calabria sia abbandonata da Dio e dagli uomini. Noi non vogliamo che questa situazione si protragga in quanto il perpetuarsi di questo gap infrastrutturale, ad esempio ancora per un altro anno, porterebbe al tracollo dell’intero sistema regionale”. Parole dell’onorevole Marco Minniti, il quale ha proseguito affermando che “la questione infrastrutture e trasporti è la prima questione in Calabria. Abbiamo accumulato un divario inaccettabile anche con le altre regioni del Sud. E’ un meccanismo da invertire dato che, tra le tante cose, tiene lontani gli investimenti imprenditoriali ed allontana i nostri stessi imprenditori dagli altri, non solo del Nord ma anche del Sud. Noi proponiamo da tempo” – ha precisato Minniti – “un tavolo nazionale di discussione con i principali vettori pubblici e privati sul tema: penso ad Alitalia, FS, Anas, Autorità portuali. A breve, inoltre, presenteremo una mozione parlamentare a riguardo. Dobbiamo far tornare ai calabresi la sensazione di far parte davvero dell’Italia. Ora come ora, viene seriamente il dubbio di essere in Italia”.

Il commissario del Pd calabrese Alfredo D’Attorre ha definito “drammatica” la situazione infrastrutturale in Calabria. “Stiamo portando avanti” – ha affermato – “un’iniziativa nazionale tramite la quale vogliamo esporre allo Stato la necessità di garantire alle Regioni del Sud, soprattutto la Calabria, il completamento di opere infrastrutturali sulle quali le scelte per la realizzazione sono state fatte tanti anni fa ma che, ancora oggi, non sono state portate a compimento; penso all’A3 Sa-Rc oppure al Porto di Gioia Tauro. I governi nazionali” – ha aggiunto D’Attorre – “hanno purtroppo escluso negli ultimi anni, a parte la breve parentesi del Governo Prodi, il Sud dall’agenda politica del Paese, soprattutto a causa delle azioni intraprese da Berlusconi e Bossi. Da questo punto di vista, anche il governo tecnico, tranne l’azione meritoria del Ministro Barca, non ha ancora complessivamente messo a fuoco l’importanza delle regioni meridionali per l’economia generale del paese”.

“Il Governo Berlusconi” – ha invece sostenuto il consigliere regionale Pd Demetrio Battaglia – “non ha mai investito realmente in Calabria, a parte la storia del Ponte sullo Stretto che è ormai fortunatamente alle spalle. Quel ciclo politico si è concluso senza nessuna opera né iniziata né finanziata per il Sud. La nostra proposta è quella di rimettere al centro dell’agenda politica nazionale tale criticità per dare, attraverso il governo Monti, un’inversione di tendenza nel settore con l’eliminazione, ad esempio, delle problematiche nel comparto ferroviario e con l’incremento del corridoio Berlino-Palermo”.

Oltre a numerosi rappresentanti di partito, è stato dato spazio anche al mondo dell’università grazie all’intervento del professore Antonino Vitetta (Università Mediterranea): “Bisogna scindere” – ha detto – “gli interventi da attuare su due livelli temporali differenti. Ci sono quelli da realizzare nel lungo periodo che sono essenzialmente di tipo infrastrutturale; nell’attesa di essi, comunque, servono interventi da attuare nell’immediato a tempo e costo zero con le risorse attuali. Essi riguardano, ad esempio, i servizi di trasporto quali una rete ferroviaria metropolitana, servizi di trasporto collettivo, servizi sullo Stretto. Bisogna pensare” – ha affermato Vitetta – “a sistemi intelligenti di trasporto. Infrastrutturare, ad esempio, tre km in ambito urbano con una strada dotata di semafori intelligenti, costa quanto 100 mt di autostrada, ma è molto più utile per l’utenza urbana. Comunque ciò non significa, sia chiaro, che le grandi opere infrastrutturali non siano vitali. Esse, anzi, sono essenziali per lo sviluppo di un territorio; tuttavia, spesso, si realizzano opere mastodontiche solo per spostare l’attenzione sul lungo periodo quando, invece, sarebbe possibile attuare qualcosa nell’immediato”.

 

 

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