Nel dialogo sul federalismo c'è il futuro della Calabria

Loiero: la Lega coerentemente anti meridionalista

Venerdì 29 Agosto 2008 - Strill.it - Antonino Monteleone

Il dato politico che, per primo, emerge a conclusione dei lavori del meeting sul federalismo "Prepare for Change" voluto dall'Assessore Regionale al Bilancio, Demetrio Naccari Carlizzi sta nelle parole di Marco Minniti: "dobbiamo creare le condizioni per vincere ancora nel 2010".
Loiero autorizzato, quindi, a concludere la legislatura nonostante alcuni "boatos" giudiziari che turbano la serenità sua e di qualcuno dei suoi.
Ma Marco Minniti mentre da un lato denunciava "una politica nordista senza precedenti" bacchettava la stampa per la quale "fa più notizia se c'è stato o non c'è stato un summit" dall'altro - lanciando quella che lui ha chiamato "Operazione Vittoria" - con le sue dichiarazioni circa la forma che il PD deve darsi è lecito ipotizzare almeno tre scenari possibili.

Il primo: una ri-candidatura di Loiero. Dovremmo credere che, in fin dei conti, non si sia pentito di avere lanciato l'ex Ministro per gli affari regionali in una facile corsa contro un avversario che scontava il fardello della infelice esperienza Chiaravalloti.
E dovrebbe avere perdonato la spaccatura del PDM. Ma il riferimento, al PDM come agli ex socialisti di Sandro Principe (che oggi dice di "preferire un'alleanza con l'Udc che con Rifondazione") sta in queste parole: "è' un bene che il PD sia un contenitore di anime culturali ed ideologiche diverse perché questo è un elemento di forza. Ma non mi convince il processo inverso". Un partito dove prima nascono le correnti sarebbe "balcanizzato, debole e fragile".

Il secondo: una candidatura dello stesso Minniti. Ma l'essersi imposto come unico candidato alle segreteria del partito è lecito non credere ad una (ulteriore) auto-incoronazione. Dichiarandosi poi "non indispensabile" leva questo dubbio.

Terzo: indicare una strada che conduca il prossimo segretario regionale del partito ad essere il candidato governatore del PD non senza un'allenza "riformista ed autonomista che tenda l'arco riformatore del progetto regionale diversa da quella proposta nel 2005.

Nessuno ha pronunciato la parola "primarie" dunque non si intravedono altre ipotesi degne di nota.

Come si rivince nel 2010 con una immagine fortemente compromessa?

La ricetta di Minniti: "Se la Calabria riuscirà a non perdere le risorse comunitarie, ad approvare il nuovo piano sanitario regionale e mettere in moto la stazione unica appaltante sarà cambiato un pezzo vero della Calabria che conta. "Se ci giochiamo queste carte come Dio comanda allora possiamo vincere la sfida del 2010".

Agazio Loiero è convinto della "coerenza antimeridionalista" della Lega e pur apprezzando, come Minniti, l'apertura di Calderoli che presto incontrerà in Calabria, non può non ricordare che il referendum confermativo del 2006.

Nota il direttore di strill.it che Loiero è molto impegnato a replicare, colpo su colpo alla stampa nazionale, ma - forse - manca ancora un progetto concreto per rimanere in pista a federalismo compiuto. Gli risponde (pur intervenendo prima di lui) Marco Minniti: "a stare sempre sul pezzo si finisce per essere dominati dagli eventi".

Dice di avere avvisato alcuni interlocutori. "Quando hanno fatto la devolution abbiamo fatto una grande battaglia, abbiamo spiegato al mezzogiorno che la proposta di devolution era nociva e l'82% dei "no" calabresi sono il risultato".

Adesso "loro non toccano la Costituzione, ma "attraverso una legge spiegano l'art. 119. Trovo quindi importantissimo il ruolo della Corte Costituzionale. Delle "Corti" Costituzionali"

La "molta fiducia negli organi di garanzia" e quella inferiore in "quelli di governo" ha caratterizzato le dissertazioni di Antonino Spadaro e Silvio Gambino che si occupano di Diritto Costituzionale rispettivamente a Reggio Calabria ed a Cosenza. Due tra i più eminenti costituzionalisti italiani hanno spiegato con impareggiabile chiarezza i lineamenti possibile del nuovo assetto istituzionale.
Forse inevitabile e che per questo impone la formulazione di proposte serie perché  - come ha sottolineato anche il prof. Ettore Jorio - "sui diritti sociali non si dialoga, ma si pretende".

Demetrio Naccari è riuscito, da Assessore al Bilancio fortemente consapevole del rischio che corre la Calabria di oggi col federalismo che vuole la Lega Nord, ad intavolare una seria discussione, un confronto, estremamente in linea con il titolo "Prepare for Change". Perchè il cambiamento è già partito e "cicaleggiare" questa volta potrebbe risultare fatale.

E' soddisfatto perché "si è riflettuto e messo a punto un percorso che corrisponde alla nuova sfida federalista" con la promessa di lavorare ad un "programma di efficientamento e razionalizzazione della spesa dei servizi pubblici regionali invero già avviato con il bilancio 2008".

Lo ha fatto coinvolgendo il mondo accademico e la società civile. La politica ha tratto le conclusioni nel chiaro intento di fare capire che le proposte formulate vengono seriamente raccolte e tradotte in azione politica "seria e improntata al sacrificio". Una politica che abbia una visione unitaria e condivisa e non può passare inosservata la presenza di Nicola Adamo e di molti amministratori del Partito Democratico provenienti da tutta la regione, ma, soprattutto - dice ancora Naccari - "coerente perché si possa davvero diventare il cambiamento che vogliamo vedere".

 

 

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