La Regione supplirà ai tagli Trenitalia, inferiori a quanto paventato

Il ministro Matteoli toglie risorse, ma in futuro consulti la Regione che può dare una mano

L’Assessore Regionale ai Trasporti Demetrio Naccari Carlizzi ha incontrato in giornata i vertici di Trenitalia e del Ministero dei Trasporti in merito alla questione della soppressione di svariate tratte nazionali, paventato da alcune sigle sindacali.

Al tavolo di confronto presso il ministero dei Trasporti hanno partecipato anche il direttore regionale dell’azienda Francesco Costantino, l’amministratore delegato Trenitalia Vincenzo Soprano e il dirigente ministeriale Provinciali, responsabile per le tratte medio lunghe.

Quanto emerso dalla riunione è che dal 1mo di marzo l’azienda ferroviaria ha intenzione di razionalizzare le cosiddette ‘antenne’ ossia quei treni a lunga percorrenza che si sovrappongono e si biforcano a Lamezia Terme.

I treni sono originati da Torino e Milano e nella cittadina in provincia di Catanzaro questi treni a lunga percorrenza prendono due direzioni opposte sulle coste dello Jonio e del Tirreno, da cui il termine tecnico di ‘antenne’, che vale  anche all’inverso per i treni originati da Reggio verso Lamezia per dirigersi verso il Nord.

“Precisiamo che ci sarà una razionalizzazione nel traffico a decorrere dal primo marzo, ma questo apocalittico taglio che avrebbe dovuto escludere la Calabria dal resto della nazione, dovrebbe riguardare solo 4 tratte, ossia due coppie di treni originati da Torino e Milano, con tragitto finale lungo i versanti tirrenico e jonico della provincia reggina”, ha chiarito l’Assessore regionale ai Trasporti al termine dell’incontro.

Una scelta che rende ancora più chiaro come sia il Governo centrale ad abbandonare, se tali termini catastrofisti siano mai stati appropriati, la regione meridionale al proprio destino; “Rimane dunque ancora una volta chiaro a tutti dove cercare il mandante e colpevole di tale operazione: al ministero che fa capo ad Altero Matteoli, esponente del Polo delle Libertà: a questa formazione politica si rivolgano i calabresi che avvertiranno dal mese prossimo disagi nell’attraversare la penisola. E’ infatti una conseguenza della minore erogazione di fondi nel contratto di servizio che lega Trenitalia al ministero di Roma la ragione di un taglio così repentino”, spiega l’esponente politico reggino.

L’assessore riferisce di aver ascoltato le ragioni dell’azienda, che parlano di un servizio che sul versante jonico in alcune giornate serve da Lamezia in poi, solo 20 passeggeri, con massimi registrati intorno al periodo natalizio, ma sempre intorno alle 100 unità; per questo percorso occorrono in media oltre tre ore, da Lamezia a Reggio fermando in ogni stazione della costa jonica.

“E’ evidente che Trenitalia fa una scelta economica quando decide di tagliare un costo, ma noi come Regione non possiamo permettere che il diritto alla mobilità dei calabresi sia mutilato dal Governo Berlusconi. Così è stato deciso nel corso della riunione che il governo regionale si adopererà per supplire a questo deficit di offerta istituendo delle corse regionali in sostituzione delle tratte cancellate; questo non appena saranno operativi i 60 nuovi treni che la Regione ha regalato ai calabresi a fronte di una azienda come Trenitalia che investe percentuali risibili del proprio budget in Calabria”.

Ancora due osservazioni di metodo vanno registrate sulla questione, secondo l’assessore Naccari: la necessità per Trenitalia di consultare in futuro la Regione, se poi questa dovrà supplire alle deficenze nazionali, e la necessità di compensare gli esborsi che Catanzaro affronta per lenire i disagi dei calabresi con altri investimenti dello Stato nella mobilità in questa regione.

“Per l’ennesima volta come Regione siamo pronti a fare la nostra parte e tappare le falle che si aprono nel sistema dei trasporti interregionale a causa dei tagli del ministro Matteoli, ma visto che si finisce sempre così ho proposto un metodo di lavoro all’a.d. Soprano: “Perché la prossima volta non consultate in anticipo la Regione sui vostri tagli preventivati?” Così potremmo anche noi in futuro programmare come rimediare ai tagli romani e l’utilizzo razionale delle nostre risorse”; Naccari non si è però tirato indietro quando si è trattato di affrontare il tema del trattamento riservato dall’azienda romana alla regione meridionale da lui rappresentata al tavolo di confronto odierno.

“Considerando che solo l’1 per cento degli investimenti su materiale rotabile e sulla rete ferroviaria che effettuano le principali società eredi di FS sul territorio nazionale, viene destinato alla Calabria, e visto che si continua a tagliare con la scusa che le tratte da recidere vengono decise in base al calcolo della frequenza e assiduità dei passeggeri sul servizio – conclude Naccari – ho proposto a Trenitalia, che in futuro venga adottato un metodo differente: se si devono procedere a dei tagli, nel calcolo delle tratte da eliminare si consideri il tasso di vetustà di mezzi e macchinari nelle regioni considerate; forse se alcune tratte vengono disertate a vantaggio di altri mezzi dai viaggiatori di alcune regioni, come ad esempio la Calabria, è per la condizione in cui versano la rete obsoleta e le vetture sulle quali si trovano a viaggiare i cittadini. Con vetture migliori e con confort adeguato ai nostri tempi, forse ci sarebbero più viaggiatori in alcune tratte del meridione”.

 

 

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