Il consigliere regionale si candida alle primarie

Naccari sfiderà Oliverio

«Rispetto Mario ma è il momento dei quarantenni»

di Adriano Mollo

In autunno si voterà non solo per la Regione ma anche per il Comune di Reggio Calabria. l due eventi hanno un comune denominatore: Demetrio Naccari Carlizzi, è stato lui con le denunce a far scoppiare il caso del buco al Comune di Reggio, con l'inchiesta e la condanna del sindaco del tempo Giuseppe Scopelliti il quale, nel frattempo eletto presidente della Regione, è stato sospeso per effetto della legge Severino e si è dimesse il giorno dopo la condanna. 

Naccari Carlizzi potrebbe essere uno dei candidati alla presidenza della Regione del centrosinistra, l'altro è Mario Oliverio e nelle ultime ore stanno nascendo comitati per proporre la candidatura di Mario Maiolo dopo l'altissima affermazione alle europee. stanno nascendo i primi comitati per

Naccari quale lettura lei dà del risultato delle europee in Calabria? 

"Renzi ha fissato i confini elettorali del nuovo Pd in Italia e il Pd deve lavorare a questo oblettivo del 40%. Se nelle varie regioni i partiti regionali sapranno sviluppare l'idea renziana di un partito aperto, post ideologico. fortemente rinnovato e capace di dare risposte tramite nuove soluzioni ai 
gravi problemi sociali il successo delle europee sarà bissato anche che nelle regionali. Se ciò non avverrà avremo risultati altalenanti come alle ultime amministrative che non hanno dato in Calabria gli stessi risultati delle europee pur essendo nello stesso giorno.

Dopo quattro anni chi governa. la Regione entra in crisi, una storia già vista, oggi tocca al centrodestra. Quali i motivi dell'implosione? 

In Calabria si è vinto sinora per vendetta verso la coalizione di governo e delegando al buio al candidato opposto il compito di fare tutto, programma e coalizione. Si è votato quindi senza un progetto esplicito per cambiare la regione. I problemi della Calabria. hanno poi preso il sopravvento sulla debolezza della proposta. In questa legislatura l'inadeguatezza amministrativa e culturale del centrodeetra ha determinato
addirittura l'implosione.

Il Pd dopo anni di commissariamento e sconfitte elettorali, torna a vincere in Calabria. Ma l'immagine è ancora di un partito diviso in due e la scelta per il candidato alla regione lo dimostra. Si avrà la capacità di trovare una sintesi o si ripeterà quello che è accaduto alle amministrative della città di Cosenza?

ll Pd è ripartito ma è convalescente e ancora non ha nemmeno tutti gli organismi funzionanti. Il processo di rinnovamento e di cambiamento indicato da Renzi non ha ancora acquisito velocità. Non penso tuttavia che avere più candidati alle primarie sia di per sé un segnale negativo.
ln lnghilterra e negli Stati Uniti sono i cittadini attraverso le primarie a fare la selezione non le segreterie di partito. Il problema è che primarie fare, come farle e perché farle.

Come farle?

Se sono una conta organizzativa interna vince l'apparato che da noi non è storicamente in sintonia con la maggioranza degli elettori Calabresi né condivide convintamente il rinnovamento eli Renzi. Sarebbe invece coerente con la nuova linea mettere al oentro le pmpoate dei candidati, obbligandoli a confronti tematici in tutte le provinoe e i luoghi simbolo della Calabria teletrasmessi e in streaming. Discutere di impresa interrogati dalle associazioni di categoria, di lavoro dai i sindacati, di servizi dai cittadini, di sanità dai medici degli ospedali per esemplificare. Bisogna scegliere chi ha idee e competenza per governare. Dare poi trasparenza e alle operazioni di voto sorteggiando i presidenti di seggio e pagandoli con i due euro di contributo. Se il Pd ha coraggio le idee non mancano.

Perché farle?

Per costruire in modo partecipato un progetto condiviso di regione in cui i calabresi si rispecchino e per cui siano disposti a lavorare ricomponendo la frattura tra politica e cittadini e restituendo proprio ai cittadini il ruolo di arbitri e protagonisti di una democrazia matura.

Oliverio è già in campagna elettorale, Maiolo forte del risultato alle europee. Si parla anche di una sua candidatura alle primarie, cosa c'è di vero?

Appena saranno convocate le primarie, presenterò la mia candidatura, come da tempo condiviso con tante persone in Calabria che credono in un rinnovamento generazionale. Non condivido però l'idea di una candidatura frutto di una decisione personale. Rispetto veramente Oliverio e gli sono grato per tutto quello che ha fatto certamente con digità nella sua lunghissima carriera politica. Ma credo che oggi sia il momento di una nuova generazione che sia coerente con il bisogno di innovazione che è invocato nel Paese. La generazione dei quarantenni è stata schiacciata per troppo tempo dalla sua e ciò ha bloccato l'innovazione anche in Calabria.

Non ci è stata mai data la responsabilità di guidare le amministrazioni più importanti e quando si sono affidati ai quarantenni taluni ruoli hanno
dovuto mediare con la parte più conservatrice della politica .

Cosa deve essere il presidente della Calabria?

Secondo me il presidente della Regione deve essere un amministratore capace, avere le energie per un lavoro difficile e l'esperienza giusta. Per intenderei non tale da avere confuso il potere col consenso

Si dice che il Pd romano voglia fare una proposta unitaria e saltare le primarie

Nessuna persona rispettabile potrebbe opporsi per motivi personali ad una propoata unitaria e di qualità. Ciò presuppone un impegno del partito nazionale che vada oltre errate cooptazioni del passato, spesso subite dalla Calabria. Renzi nella sua graditissima visita a Reggio ha suscitato
tanta speranza. perché ci attendiamo da lui le intuizioni che ne contraddistinguono l'azione di governo. Vedremo e credo che le primarie potrebbero sempre essere il giusto paasaggio democratico per ogni proposta.

Quindi o un nome unitario o un duello tra un Naccari Carlizzi , renziano, e Oliverio?

Sono convinto che il discrimine sia la proposta per la Calabria e la voglia di rinnovare e cambiare verso alle politiche pubbliche. Non mi meraviglierei se le primarie fossero una scelta tra due idee più che tra due correnti. C'è anche Gianni Speranza, che rappresenta una importante esperienza civica che arricchisce la politica calabrese. La Calabria non può permettersi il lusso di rimanere indietro di un giro.

 

 

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