Considerazioni su trattativa Calabria IT

L’attenzione si è tramutata in preoccupazione

Da qualche mese stiamo seguendo con attenzione la vertenza che vede impegnati 131 lavoratori di Calabria IT nella difesa del futuro loro e delle loro famiglie. L’attenzione si è tramutata in preoccupazione dopo l’audizione in Commissione Bilancio dell’Assessore Arena e dei vertici di Fincalabra e dopo aver avuto notizia di alcune iniziative del management della Finanziaria di sbalorditiva arroganza.

Abbiamo saputo da Arena in Commissione che finalmente il tanto agognato Piano Industriale che dovrebbe consentire il passaggio del personale di Calabria II a Fincalabra è pronto e sta finanziariamente in piedi. Ma non possiamo ancora vederlo perché, colpo di scena, l’Assessore con rammarico evidenzia che è intervenuta la legge di stabilità 2014 dello Stato che pone una serie di limiti in materia di assunzioni nelle società pubbliche. E che questo non consente di realizzare quanto voluto dall’Amministrazione Regionale.

Abbiamo fatto notare all’Assessore che la normativa da lui citata non si applica alle società che risultano essere iscritte nell’elenco degli intermediari finanziari di cui all'articolo 106 del TUB. E Fincalabra è iscritta in questo elenco al numero 26971.

E mentre l’Assessore attende gli emendamenti del mille proroghe che dovrebbero evitare l’applicazione al caso Calabria IT di una norma che già non si applica, Fincalabra sottoscrive verbali di incontri sindacali con una sola sigla in cui ne elogia il comportamento responsabile, a seguito del quale si impegna a pagare a tutti i dipendenti la mensilità arretrata di dicembre. E’ bastato un incontro, a fronte di 10 giorni di occupazione continua delle sedi da parte delle altre sigle sindacali, per fare sbloccare i pagamenti degli stipendi arretrati.  Da gennaio, invece, pagherà lo stipendio solo al personale di Calabria IT che ha accettato di essere distaccato in Fincalabra. Come non è dato sapere: con artifizi e raggiri, come direbbero altri?. Di recente, però, a seguito del comportamento dei lavoratori di Calabria IT che hanno impedito a Fincalabra di portare via dalla sede di Montalto arredi destinati ad altra sede di Fincalabra in Rende (che siamo sicuri essere stata acquisita a titolo gratuito, atteso che a pochi kilometri c’è già una sede della società), il Responsabile Amministrativo della società (SIC!!!) ha scritto al suddetto sindacato comunicando che Fincalabra non pagherà più lo stipendio del mese dicembre a tutti. Si tenta ormai l’assedio per fame!!!

E’ ora di chiudere questa vicenda prima che assuma contorni che ridicolizzeranno la Calabria. Ci faccia conoscere Arena il Piano Industriale e si informi dai suoi consulenti circa le opportunità di riallocazione del personale in eccedenza date dalla normativa da lui citata a sproposito. Faccia sentire anche la sua voce il Governatore, il cui ultimo intervento del 2011 è ancora beffardemente presente sul sito della regione. Ancora pensa il Governatore di aver dato il via ad una operazione di “buona politica utile a garantire l’occupazione a 132 famiglie”. E’ ancora convinto che “non si tratta di assistenza, saranno infatti valorizzate le professionalità acquisite”. E che con quella operazione ha dimostrato – ancora una volta – di saper ascoltare il territorio e dare risultati concreti. E’ certo di vedere, come disse sul volto dei lavoratori, per lungo tempo abbandonati, finalmente serenità .

Noi ancora crediamo nella operazione disegnata con la legge 24/2013. Crediamo che quella operazione sia una opportunità per dotare la regione di una vera Finanziaria all’altezza dei compiti ad essa da noi assegnati nel 2007. Per fare in modo che non operi con 7 dipendenti e centinaia di consulenti. Per fare si che non sia più l’unica società crediamo in Europa, in cui i costi del Consiglio di Amministrazione e del Collegio Sindacale siano maggiori del costo del personale. Per evitare che impegni fondi comunitari a garanzia dei pagamenti degli stipendi del personale dei Consorzi di Bonifica. Una operazione che ha destato l’attenzione degli organi di controllo sulla spesa comunitaria e che persino la finanza creativa del Prof. Tremonti avrebbe avuto difficoltà ad immaginare.

E se l’attuale management di Fincalabra, attentissimo a procrastinare di 6 mesi il proprio incarico contro il parere dei competenti organi di controllo regionale, non è in grado di redigere il richiesto Piano Industriale o non vuole adempiere a quanto indicato dal Consiglio, si proceda finalmente a commissariare la società prima che sia troppo tardi.  Contemporaneamente io e i miei colleghi consiglieri regionali del Pd, Tonino Scalzo e Carlo Guccione,  invitiamo tutti coloro che possano contribuire  con idee e proposte utili alla risoluzione della vertenza ad entrare nel dibattito e nel confronto per giungere alla migliore conclusione possibile della vicenda.

Demetrio Naccari Carlizzi
Consigliere regionale del Pd

 

 

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