Comune di Reggio, il centrosinistra tuona: il buco di bilancio potrebbe essere 237 milioni di euro

Una conferenza stampa per rispondere dati su dati al Sindaco Arena

di Damiano Praticò - pubblicato su [Strill] il 2/9/2011

Una conferenza stampa per rispondere dati su dati al Sindaco Arena. La minoranza al Consiglio comunale di Reggio non è convinta delle cifre sviscerate, pochi giorni fa, dal dirigente comunale Cuzzola sul bilancio. Quei 37 milioni sembrano davvero pochi per essere definiti ‘buco di bilancio’. Ed il consigliere di Energia Pulita Liotta invita Arena a dichiarare il dissesto finanziario.

E’ stato Canale, capogruppo del centrosinistra a Palazzo S. Giorgio, per primo, a dire che “il buco di bilancio non è certamente di 37 milioni; immaginiamo sia molto di più. Non vengono conteggiati, in questo dato, i crediti a soggetti terzi, le fatture non pagate: a quei 37 aggiungiamone altri duecento e forse arriviamo al dato. Non si può affermare – ha detto - che tale cifra sia il buco finanziario se non conosciamo, ancora oggi, il bilancio 2010”. Responsabilità sul fatto che, secondo Canale, non sono personali, ma politiche: “Il tentativo di addossare ogni colpa a Orsola Fallara è davvero infantile. La riflessione che facciamo è questa: se arrivano dei soldi per un determinato settore ma poi vengono investiti in un altro, ci può essere, è vero, un'intenzione personale, ma è più probabile che ci sia, soprattutto, una direttiva politica. Dunque, all'indomani della relazione ministeriale – ha concluso -, noi vorremo fotografare una responsabilità che sia, prima di tutto, politica e non personale”.

Il consigliere Pd Giuseppe Falcomatà, facente parte della Commissione bilancio al Comune insieme al collega di minoranza Nino Liotta (Energia Pulita), ha analizzato punto per punto i dati forniti nella bozza bilancio evidenziando vari punti critici: “Per quanto riguarda il recupero di circa 18-20 milioni, al fine di sanare in parte i problemi delle casse comunali tramite la lotta all’evasione fiscale e tasse come Ici e Tarsu, si presentano diverse difficoltà. Chi – ha domandato Falcomatà – si può permettere, su circa 120mila abitanti, una seconda o terza casa su cui apporre l’Ici visto che sulla prima essa non si paga? E se non è stato ancora fatto, chi non la paga? La Re.ge.s. non agisce bene allora. La lotta all’evasione fiscale – ha proseguito - non va meglio: nel triennio 2006-2008 gli introiti derivanti dalla lotta verso chi non paga le tasse sono stati del 43% rispetto alle previsioni. Peggio è stato fatto nel 2009: 18%”. E sui 50 milioni che deriverebbero dalla dismissione edilizia, Falcomatà ha sostenuto che “già la prima base d'asta di 15 milioni per il Miramare è andata deserta. Inoltre, chiunque lo acquisisse, dovrebbe mantenere l'indirizzo turistico-alberghiero dell’immobile, dunque investire, almeno, altri quindici milioni oltre a quelli per l’acquisto. Quale privato è disposto a ciò?” Infine, un occhio di riguardo verso i dipendenti comunali: “Non è stata pagata loro l’Irpef – ha affermato Falcomatà -. Ed il Comune rischia una sanzione dal 120 al 240% in riferimento a quello che deve versare. E poi perché è stata pagata solo la produttività dei dirigenti comunali e non dei dipendenti? Sono tutte domande che porremo al prossimo Consiglio ed alla Commissione Bilancio”.

Il consigliere di Energia Pulita Nino Liotta ha chiesto con forza ad Arena di accettare, oramai,  la grave situazione e dichiarare il dissesto finanziario: “Hanno violato l’art. 42 dello Statuto comunale non costituendo la commissione controllo sulla ragioneria e sugli atti finanziari. Hanno speso – ha asserito - cifre ondivaghe per gli impegni finanziari tra il 2009 ed oggi: 350 milioni nel 2009, 752 nel 2010 e di nuovo 398 quest’anno. Cosa stanno combinando? Chiediamo al Sindaco, da ottimo commercialista qual è, se in una tale situazione, non sia meglio dichiarare il dissesto. Non sarebbe – ha precisato Liotta - una fuga o il ritorno a casa di ognuno; sarebbe il riconoscimento di una situazione di fatto, così da poter affiancare a Giunta e Consiglio una commissione di vigilanza. Gli stessi interessi sui debiti verrebbero congelati”.

“Appena eletti, Alemanno e Pisapia hanno esposto a tutti e subito le condizioni finanziarie dei loro Comuni. Perché Arena non lo fa?” si è chiesto il consigliere Pd Nicola Irto. “Dicono che otterranno circa 50 milioni dalla dismissione del patrimonio immobiliare. Ma non dicono cosa vogliono fare con quei soldi. E la gente non conosce nemmeno il valore di quegli immobili, visto che l’80% è ancora da accatastare”.

Infine, il consigliere Pd Giuseppe Marino, rievocando lo spettro dell’Italcitrus che aleggia su Scopelliti, ha definito la questione bilancio “uno strumento per coprire quelli che sono stati gli errori del passato. Hanno gestito il tutto molto allegramente:  ci sono auto blu parcheggiate negli scantinati da tempo e si prelevano altre auto in leasing. La scorsa amministrazione Scopelliti – ha puntualizzato Marino - acquistava in maniera disinvolta l'Italcitrus tramite somme spropositate. Adesso, quella attuale vende tutto. Perché non si svende anche l’Italcitrus?”.

 

 

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