Cardiochirurgia a Reggio cosaè realmente successo

Il presidente Scopelliti in realtà non ha dato nulla a Reggio

Il presidente Scopelliti e alcuni suoi entusiastici sostenitori lanciano grida di gioia perché finalmente è stato stabilito che Reggio avrà una cardiochirurgia di 10 posti letto.

Il presidente Scopelliti in realtà non ha dato nulla a Reggio ma ha effettuato una non scelta che penalizza l’organizzazione sanitaria regionale e quindi i cittadini mantenendo 2 cardiochirurgie a Catanzaro, mezza a Reggio, nessuna a Cosenza. Tutto ciò andando, addirittura, contro decreti da lui stesso precedentemente firmati.

Ha in sostanza deciso di fare della cardiochirurgia di Reggio una dependance della cardiochirurgia dell’Università di Catanzaro i cui dati di produttività quantitativa e qualitativa sembrano stentare a raggiungere la media nazionale, cosa più che nota in tutta la Regione. 

Avrebbe potuto fare altre scelte ed invece ha deciso di sdoppiare delle due cardiochirurgie di Catanzaro quella con i peggiori risultati e trasferirla a Reggio. Un bel regalo di Scopelliti ai cittadini della sua città.

Basta scorrere l’elenco dei decreti pubblicati sul sito della Regione per accorgersi che:

- Il decreto n. 106 del 2011 assegna VENTI posti letto di cardiochirurgia all’azienda ospedaliera di Reggio Calabria
- Il decreto n. 136 del 2011 assegna ZERO posti letto all’Università di Catanzaro
- Il decreto n. 112 del 2012, approvando l’atto deliberativo del direttore generale dell’Azienda di Reggio che istituisce VENTI posti letto di cardiochirurgia nel presidio “Riuniti”, ribadisce l’assegnazione di VENTI posti letto di cardiochirurgia all’Azienda ospedaliera di Reggio Calabria
Quindi è semplice capire, al di là dei trionfalismi di Scopelliti e soci, come Scopelliti abbia TOLTO dieci posti letto di cardiochirurgia per trasferirli a Catanzaro. Questa è la verità supportata dai documenti e non dalle chiacchiere degli imbonitori.
Quanto alla certezza di Scopelliti di avere allontanato l’ interessamento della Corte dei Conti ci sembra strano che essa possa stare fuori da una vicenda che ha visto l’azienda ospedaliera di Reggio spendere VENTI MILIONI per la strutturazione muraria, tecnologica ed organizzativa di un reparto di VENTI posti letto di cui, per fare un regalo all’Università di Catanzaro, ne saranno attivati solo dieci. Atto di grande amministrazione del denaro pubblico !
Trattasi di un vero e proprio atto di asservimento degli interessi di salute dei calabresi alle logiche dell’Università che non colma alcun bisogno in quanto, in termini assistenziali, il fabbisogno dell’area di Catanzaro (e di gran parte della Regione) è da sempre assolutamente soddisfatto in modo egregio dalla struttura accreditata ivi esistente.

Quindi con tale atto Scopelliti ha penalizzato Reggio Calabria dimezzando i posti letto già in precedenza assegnati e continua a penalizzare Cosenza che non è minimamente coinvolta nella ipotesi di una corretta distribuzione della specialità di cardiochirurgia.

A tutela della correttezza degli atti e, soprattutto, della salute dei cittadini calabresi chiedo di conoscere:
- Quanti posti letto di cardiochirurgia sono riportati nell’atto aziendale dell’Azienda ospedaliera di Reggio Calabria
- I dati di produttività dell’ultimo triennio dell’unità operativa di cardiochirurgia dell’Azienda “Mater Domini” sia quantitativi (n.ro di ricoveri, interventi, DRG ed appropriatezza) che qualitativi (rischio clinico e mortalità).
Quanto all’iter seguito per togliere dieci posti letto di cardiochirurgia all’azienda Ospedaliera di Reggio Calabria mi riservo la facoltà di interessare l’Autorità giudiziaria ed i Ministeri chiedendo a questi ultimi se il  ruolo dei commissari governativi sia un ruolo di dipendenti del presidente della Regione.  

 

 

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