Riproduzione dei bronzi

La Margherita: il Tar ha fermato la protervia

Gazzetta del sud, 13.05.2003

«La recente sentenza della sezione reggina del Tar sulla riproduzione dei Bronzi di Riace è una vittoria dei cittadini che, come singoli e come associazioni, hanno inteso fermare l'arroganza e la protervia di chi riteneva di poter agire senza preoccuparsi della volontà popolare».

Lo affermano Demetrio Naccari e Angela Laganà della Margherita, che continuano: «Tecnicamente si è trattato di un'azione di tipo surrogatoria che si verifica quando il cittadino, nella difesa di interessi collettivi, si sostituisce all'Ente che latita.

Il ricorso patrocinato dal prof. avv. Salazar, il cui impegno civico non scopriamo adesso e proposto da un insieme di soggetti, uniti dall'impegno ispirato dal prof. Panuccio, è – sotto il profilo giuridico – un colpo da maestro, ma ha una valenza ancora maggiore per quanto riguarda il versante sociale.

Perché dimostra che il potente di turno che opera come un signorotto d'altri tempi può essere fermato, che la partecipazione popolare ha un significato vero». «Questo è possibile – evidenziano i due esponenti della Margherita – quando la coscienza collettiva è forte e vigile e quando la comunità, anche a strappi o a grumi, si mobilita per un obiettivo concreto. Basti ricordare le varie tappe della Resistenza.

Alla notizia della riproduzione i singoli cittadini e le associazioni si indignano e si organizzano con raccolte di firme, lettere di proteste. Infine, l'azione legale grazie all'impegno di avvocati che mettono al servizio della città il loro tempo e la loro competenza professionale dando valore al concetto di cittadinanza e di impegno sociale che hanno un ruolo diverso da quello dei partiti e delle istituzioni». «Si è vinta una battaglia – concludono Naccari e Laganà – ma non la guerra perché il Tar ha per ora sospeso quella sciagurata delibera.

Adesso la palla torna ai politici. Scopelliti che, stanato dal ricorso dei cittadini che si erano sostituiti al Comune, si è poi associato all'iniziativa (ad adiuvandum è il termine tecnico) come noi avevamo consigliato, deve intervenire sulla Regione per revocare la delibera. La volontà dei reggini è chiara e va rispettata e quindi adesso la Regione deve dimostrare che almeno una volta amministra con rispetto dei reggini e delle regole della democrazia.

 

RC 13 05 03

Pubblicato il 29/04/2005

 

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