La Calabria ha diritto a sapere chi la governa. Vogliamo chiarezza

E' un fiume in piena Demetrio Naccari Carlizzi

Calabria Ora 19/02/2012 - Consolato Minniti

«La Calabria ha diritto a sapere chi la governa. Vogliamo chiarezza». E' un fiume in piena Demetrio Naccari Carlizzi. Le dichiarazioni del colonnello Giardina lasciano il segno anche nel centrosinistra. Naccari, ex assessore regionale al bilancio, pretende che quanto dichiarato nell'aula di tribunale non resti lettera morta. Ma l'esponente del Pd va oltre e parla anche di “caso Fallara” e Partito democratico. Naccari, quanto emerso ieri sul conto di Scopelliti ha fatto molto rumore. Al di là dell'aspetto giudiziario, ritiene che vi saranno strascichi politici concreti?

Le dichiarazioni del colonnello Giardina sono gravissime. Sarebbe incredibile solo pensare che possano cadere nel nulla. La Calabria ha diritto a sapere chi realmente la governa. Vogliamo tutti chiarezza e certezze in qualsiasi senso. Non so cosa farà il Pdl, pare di capire che Scopelliti, a parte tentare di confondere le acque e delegittimare goffamente Giardina, sia intenzionato a sottrarsi alle sue responsabilità. Ma la Calabria non merita un giudizio indistinto di opacità e totale correità.

Al tempo del “caso Reggio”, lei era candidato a sindaco del centrosinistra. Il governatore afferma di non essere stato sostenuto da Romeo e gli altri. Conferma?

Assolutamente no. E’ agli atti di quella inchiesta il sostegno ricevuto da Scopelliti. Poi che nel salotto di Romeo non si nutrisse grande considerazione sulle capacità amministrative di Scopelliti e fioccassero le battute sul suo conto è indicativo del fatto che loro già l’avevano pesato nell’esperienza regionale. Ricordiamo però anche le intercettazioni dove i sostenitori di Scopelliti rivendicavano il merito della vittoria essendo riusciti a portare l’Udeur in suo sostegno. Non dimentichiamo poi il lavoro di interdizione che il vice prefetto di allora aveva fatto al servizio della causa. Cercarono persino di bloccare l’intitolazione della via marina a Italo Falcomatà. Certo Scopelliti può ripetere il mantra del non sapere, ha ormai rubato a Celentano il titolo di “re degli ignoranti”.

Quanto emerso ieri s'intreccia con il “caso Fallara”. Ci sarà qualche altro "botto" tra i documenti che ha depositato in Procura?

Quello che non è ancora pubblico è documentato e mostrerà il metodo originale con cui il Comune contrattava.  Tutto ciò che abbiamo detto era fondato e provato. I fatti sono semplici, i bilanci sono stati falsificati per centinaia di milioni di euro. E credo che le deliberazioni di questi mesi siano in alcuni casi più gravi di quelle degli anni scorsi. Arena e Cuzzola fanno finta di nulla, irridono la perizia della procura e i referti del Ministero e della Corte dei Conti.

Che idea si è fatto dell'azione della magistratura sulle inchieste che coinvolgono i politici?

E’ merito della procura di Reggio se il Ministero ha mandato gli ispettori. La procura, scegliendo ispettori del Tesoro come periti, ha obbligato il Ministero che da anni era sordo sul tema a procedere. Le indagini sulla politica sono sempre complesse.

Palazzo San Giorgio è "commissariato". Una previsione secca: sarà nulla di fatto o si andrà alle elezioni?

Purtroppo dopo la “cura Scopelliti” ogni previsione è possibile. Già il semplice accesso al Comune è una macchia che noi reggini non meritiamo. Il Pdl fa del negazionismo il proprio credo, sta cercando di far passare un assioma impossibile: chi denuncia i fatti è nemico della città. Invece la verità è un'altra: chi ha rubato è un ladro e chi ha consentito di rubare è un complice.

Andando all'aspetto più squisitamente politico, l'arrivo di D'Attorre segna uno spartiacque. Come sta il Pd?

D’Attorre è giovane e preparato. Non voglio abbandonarmi ad uno sfrenato ottimismo ma spero fondatamente di vedere una fase nuova. Il Pd sinora non c’è stato, ma ha energie inespresse e tante persone capaci. Non è ancora in campo come partito, per ora c’è solo nello sforzo dei singoli. Con D’Attorre ed i congressi ripartiremo e con noi la Calabria.

E con la grana del "partito degli eletti" come la mettiamo?

Non è una grana è una richiesta legittima di chi vuole un raccordo vero tra rappresentanza istituzionale e di partito. Diventa una grana se non daremo al Pd un coordinamento rappresentativo.

Quando rivedremo Demetrio Naccari in campo?

Dopo i successi ottenuti in passato, ho pagato il fallimento “pilotato” del progetto del mio partito. Mi sento espressione e cofondatore insieme a mio suocero (Falcomatà, ndr) di quella scuola e modello che aveva parlato al cuore ed alla testa dei reggini. Alle prossime elezioni decideremo tutti insieme. L’obiettivo comune è fare uscire Reggio e la Calabria dalla crisi.

 

 

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