I sultani di Calabria spese folli e feste

Dal governatore dj ai rimborsi d’oro dell’ex presidente del consiglio regionale

di Enrico Fierro - il Fatto quotidiano - Sabato 13 agosto 2011

Da Peppe dj a Peppe Schumacher. È la Calabria dei miracoli e delle spese pazze, dove la casta non si fa mancare il superfluo. Dai soldi sottratti al fondo per le famiglie povere e dirottati alle serate di Rtl e Miss Italia nel mondo sul lungomare di Reggio, con il governatore Giuseppe Scopelliti a fare da dj, ai rimborsi chilometrici per centinaia di migliaia di euro di Peppe Bova, ex presidente del Consiglio regionale.

Ex sindacalista della Cgil, indomito difensore degli ultimi nel Pci-Pds-Ds-Pd, Bova è consigliere regionale da una vita. Nel consiglio precedente, quello a maggioranza di centrosinistra, era seduto sulla poltrona più alta, quella di presidente.

Da censore della casta e dei suoi privilegi fece una battaglia durissima contro l’uso e l’abuso delle auto blu. “Da oggi - dettò ad agenzie di stampa e televisioni locali - userò la mia auto per gli spostamenti”. La cosa fece scalpore e sembrò aprire uno spiraglio di serietà e moralizzazione nel Consiglio regionale più costoso d’Italia.

Fermiamoci un attimo prima di riprendere la folle corsa di Bova e contribuiamo ad aumentare l’i ndignazione del lettore. Un consigliere regionale calabrese guadagna 11316 euro al mese, se è componente dell’ufficio di presidenza il suo stipendio aumenta di altri 1500 euro, se poi è segretario questore, l’indennità lievita fino a 12538,9 euro, quasi il doppio di quanto guadagna il presidente francese Sarkozy, 6714 euro.

Una pacchia, un bingo, che si trasforma in un win-for life, nella regione più povera d’Italia, visto che la pensione di un onorevole regionale calabrese è pari all' 84% dell’indennità percepita. Ma torniamo ai chilometri dell’ex presidente Bova, da tempo uscito dal partito di Bersani. Dopo il j’a ccuse contro i fruitori dell’auto blu, l’ex presidente ha usato la sua berlina presentando un conto salatissimo alla Regione. Che gli è stato regolarmente saldato con “deliberazione dirigenziale” n. 299 del 21 aprile 2010.

Dal luglio 2006 al marzo 2010, 211mila 842 euro. Una cifra enorme, calcolata su almeno 15mila chilometri percorsi ogni anno, per un totale di 60mila. Più del mitico Schumacher nelle sue maratone di Formula Uno. Casta calabra, irredimibile, spudorata, insensibile allo tsunami di indignazione che sta percorrendo l’Italia.

Prendete il senatore Antonio Gentile, Tonino, eletto nel collegio di Cosenza nel 2001. Da quell’anno il suo impegno politico è totale, non c’è tempo per occuparsi d’altro. Eppure riesce a scalare i vertici dell'Azienda ospedaliera della sua città, dove aveva iniziato la carriera partendo dai gradini più bassi.

Prima, nel 1993, come dirigente dell’ufficio formazione e aggiornamento professionale della Usl, poi nell’ufficio stampa, fino a diventare, vincendo un apposito concorso nel 2004, mega dirigente amministrativo.

La gloriosa
dinastia
della famiglia
Gentile:
sottosegretario,
assessore,
vicesindaco

Promosso anche dai recenti rimpasti governativi con una bella poltrona di sottosegretario all’Economia. Una famiglia tutta politica, quella dei Gentile. Tonino penserà ai tagli da fare sui nostri stipendi e conti correnti, Pino, invece, è assessore regionale alle Infrastrutture, e Katia, sua figlia, la nipote del sottosegretario
Tonino, è vicesindaco di Cosenza con delega alla riqualificazione urbana e all’emergenza casa.

Auguri e figli maschi. Per la musica non c’è problema, ci pensa il governatore. Peppe Scopelliti, che anche da sindaco aveva il pallino delle feste, era affascinato da Lele Mora e appassionato di Valeria Marini. Per averli nella sua città e per arricchire di nuove presenze il “modello Reggio”, bussa a tutte le porte. A quelle di Pasquale Rappoccio, un imprenditore in forte odore di massoneria, e di Paolo Martino, accusato di essere il “ministro del Tesoro” della cosca De Stefano.

Che racconta così l’incontro con l’allora sindaco e le richieste che gli fece: “Paolo, ho bisogno di una cortesia, abbiamo intenzione di fare qualcosa di eccezionale  per Reggio, portare qualcuno, qualche personaggio di spettacolo. Sarebbe per me il massimo poter incontrare Lele Mora . . .”. Festa farina e... casta nella regione  dalle mille povertà.

 

 

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