Il Futuro del porto di Gioia Tauro

Come è noto il porto di Gioia Tauro ha la funzione principale di hub transhipment

Un porto commerciale può svolgere tre funzioni: hub transhipment, per il trasferimento dei container che si muovono a scala intercontinentale da grandi navi a piccole navi per la successiva ridistribuzione verso i porti locali; gateway, per il trasferimento dei container dal trasporto marittimo al trasporto ferroviario a servizio dei mercati di consumo; regional port, per il trasferimento dei container dal trasporto marittimo a servizio dei territori in prossimità del porto.

Come è noto il porto di Gioia Tauro ha la funzione principale di hub transhipment.

Nel medio-lungo termine esistono problematiche strategiche che riguardano la funzione commerciale principale che si svolge dentro il Porto. Il porto di Gioia nelle condizioni attuali non può svolgere la funzione di gateway perché nelle gallerie ferroviarie che lo collegano alla grande rete nazionale di alta capacità i container non passano. Il percorso attuale che ha gallerie adeguate è quello che va da Paola a Sibari e poi l’instradamento sui binari che costeggiano l’Adriatico.

Il porto Gioia, poi, nelle condizioni attuali, non può svolgere principalmente la funzione di Regional port, perché non ha alle spalle 2-3 milioni di abitanti che consumano, o 100.000 addetti che producono. Questa problematica si collega ai programmi di sviluppo della logistica che negli ultimi venti anni tutti, a scala regionale, sono state portati avanti, producendo quanto i calabresi vedono alle spalle del porto in termini di capannoni e di vuoto assoluto nell’occupazione.
Il porto di Gioia Tauro è stato ed è ancora uno dei primi porti del Mediterraneo per il transhipment.

Tuttavia, è in corso nel Mediterraneo un riassetto dei porti che potrebbe modificare la competizione. Si stanno infatti sviluppando due giganti ai due lati del Mediterraneo, mentre un terzo è in corso di realizzazione al centro. Dal lato orientale è sorto il grande porto di Est Port Said e dal lato occidentale è nato Tangeri.

Le infrastrutture realizzate ed in corso di realizzazione a Tangeri puntano a movimentare 10 milioni di container all’anno. Gioia nelle condizioni migliori ne movimenta 3 milioni. Tralascio l’importanza del capitale sociale nella valutazione sulle scelte allocative dei grandi operatori. Mi riferisco al know-how acquisito a Gioia che produce attualmente un’elevata qualità e sicurezza nei servizi attualmente offerti nei porti transhipment italiani.

Da un’analisi condotta nell’ambito di un progetto di ricerca dell’Università Mediterranea di Reggio Calabria è emerso che il valore da attribuire all’attuale capitale sociale di cui si dispone nel porto di Gioia Tauro equivale al valore di 3 chilometri di banchina oppure a 30 ettari di superficie da adibire alla sosta dei container.

Il ruolo della politica è quello di decidere e sostenere il ruolo primario che si vuole dare al porto. Incentivare la logistica, e quindi puntare sulla funzione di regional port, si scontra con la mancanza di industrie nel territorio circostante.

Per puntare sulla funzione di gateway è necessario potenziare le ferrovie, ed in particolare la dorsale tirrenica per l’allaccio all’alta capacità nazionale e questo è un compito del governo nazionale. Soprattutto però nell’attuale congiuntura è necessario difendere l’attuale funzione di transhipment.

È quindi necessario un intervento immediato per recuperare i traffici ed il ruolo e decisioni chiare e competenti per le prospettive future, sia da parte del Ministro dei Trasporti che da parte del Governatore della Calabria. Noi come PD non possiamo non lamentare una politica fiscale nazionale che penalizza i porti di Transhipment, guarda caso allocati tutti nel Mezzogiorno (Gioia Tauro, Taranto e Cagliari). Nel recente incontro tra i sindacati con l’on. Massimo Dalema abbiamo evidenziato l’assenza di una politica sui porti e l’ostilità con cui i player come Ferrovie dello Stato si muovono per le infrastrutture meridionali.

Già in un incontro istituzionale con i vertici di FS due anni fa avevamo proposto di utilizzare le risorse per la tratta Ogliastro-Sapri per realizzare un sistema ferroviario di “alta qualità” (alta capacità e velocità passeggeri sui 200 km/h) partendo proprio da Gioia Tauro per consentire al porto di dispiegare le funzioni di gateway . Purtroppo le nostre valutazioni si sono scontrate con la debolezza della politica economica “geografica” dell’attuale Governo del Paese.

Tali scelte e tali carenze rischiano di pesare enormemente sul futuro della Calabria e di queste aree. Per questi motivi siamo perplessi sugli annunci di iniziative che non focalizzano i veri problemi del porto di Gioia Tauro e rischiano di sbagliare la direttrice strategica del suo possibile sviluppo.

Demetrio Naccari Carlizzi (responsabile nazionale PD Politiche Territoriali di Sviluppo)

 

 

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