Il Pdbus ha fatto il tour delle opere incompiute

Partendo dai lavori fermi di piazza Italia fino alla modernizzazione del lungomare di Gallico

Reggio Calabria. Prosegue il tour cittadino del Pdbus, questa volta in direzione delle varie incompiute che hanno costellato la città in questi anni di Amministrazione Scopelliti-Raffa. Partendo dai lavori fermi di piazza Italia fino alla modernizzazione del lungomare di Gallico (non condivisa dalla popolazione e con milioni di euro di riserva della ditta appaltatrice), passando per il Miramare, il Museo, l’Arena Lido, la Villa Comunale e il nuovo Tribunale. Tutti elementi e problematiche che sono state illustrati da Demetrio Naccari e dai candidati Nicola Irto, Nino Spezzano, Rosy Canale ed Angelo Vecchio Ruggieri, a cui hanno contribuito anche Giuseppe Falcomatà e Rodolfo Malaspina.

Per quanto riguarda l’immobilismo di piazza Italia, la più importante e nevralgica della città, essa rappresenta il simbolo di una Reggio che è ferma, da dieci anni non più fruibile dai cittadini e che da Irto è stata definita una vera e propria ferita  nel cuore della città.

Altro tema scottante è quello dell’ex Miramare  aproposito del quale sottolinea Naccari “avevamo lavorato come Giunta Falcomatà per evitare la sua vendita. Questo è un altro simbolo emblematico di Reggio che si affaccia sul mare nel quadro della città turistica. Oggi c’è l’abbandono e l’ipotesi di vendita a cifre inaccettabili, mentre il Comune compra l’Italcitrus a prezzi che giustamente la Corte dei Conti ha ritenuto un danno per la città”. Il Pdbus è giunto, successivamente, nel parcheggio del Lido Comunale dove si staglia un’altra struttura in preda al degrado, l’Arena Lido. “Una città d’arte e turistica presuppone la messa a punto degli spazi adibiti alla cultura ed, invece, ci ritroviamo con un’Arena Lido abbandonata e un teatro Cilea destinato a chiudere”, sottolinea Nino Spezzano. “Qui c’è stato l’avanzamento dei lavori fino al 70%, ma sono bloccati dal 2002 e la ditta esecutrice dei lavori avanza richieste milionarie. Bastava realizzare la copertura elettrica”.

Altre note dolenti si manifestano in relazione alla Villa comunale, soprattutto con riferimento al teatro: “È l’unico spazio verde della città dove è stato realizzato un palco in cemento con le fioriere posizionate davanti al proscenio che vanno ad oscurare la scena, per non parlare, in senso complessivo, di una Villa totalmente trascurata”. Ci sono poi opere su cui l’Amministrazione di centrodestra si prende meriti che non ha, basti pensare al Museoo al Tribunale. A ciò si aggiungono dieci anni di ritardo nel recupero del fronte a mare nella zona Sud, dal fortino a mare alle Omeca con la strada che doveva collegare quest’ultima struttura a San Gregorio e non ancora appaltata.  

Quest’ultima in particolare “era stata finanziata per due terzi dall’amministrazione Falcomatà”, osserva ancora Naccari. In tema di legalità è intervenuta, infine, Rosy Canale evidenziando anche che “fino al 2002 la Giunta Falcomatà aveva avviato la catalogazione dei beni confiscati, ma successivamente il processo si è interrotto. È fondamentale puntare sulla loro fruizione per la legalità e l’utilità sociale”.

 

 

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