Bilancio Regione Calabria

Demetrio Naccari risponde all'assessore Giacomo Mancini

Ormai è una costante che Scopelliti sia costretto a chiamare funamboli esterni ora per giustificare le fallimentari politiche finanziarie della sua gestione al Comune di Reggio, ora per attaccare chi, come me, ha avuto l’ardire di mettere a nudo il dissesto finanziario e i gravissimi casi di peculato  emersi. Scopelliti forse dimentica di essere già stato condannato dalla Corte dei conti a risarcire un danno erariale milionario.

E’ il turno ora di Mancini, inviato in riva allo Stretto, per commentare un semplice rendiconto al bilancio regionale, da cui non scaturisce nessuna contestazione ad alcun assessore o dirigente della passata legislatura ma solo alcune valutazioni della corte dei Conti che opera non in funzione giurisdizionale ma in un’attività di collaborazione e supporto alle amministrazioni. E’ normale che Mancini non conosca di queste cose, a lui interessa solo citare ossessivamente Scopelliti, il suo è un mantra fine a se stesso che prescinde da ogni comprensione ed è espressione di un’autentica fede in che l’ha assunto.

Mancini, ligio agli ordini impartiti dal suo datore di lavoro,  parte da Cosenza non già per recarsi a Catanzaro, sede della Giunta regionale e della Corte dei Conti, ma viene sullo Stretto con il mandato a oltraggiarmi e contribuire a coprire la mala gestio e i gravi reati perpetuati dai suoi nuovi amici.
Potrei rispondere alle sue affermazioni, semplicemente argomentando come Mancini (chiedo a tal proposito ai giornalisti che si occupano della vicenda di verificare) per il bilancio 2011, redatto dalla nuova magnifica guida, ha utilizzato gli stessi parametri per i fondi perenti richiamati dalla Corte dei Conti.  Basterebbe questo per provare che cosa si celi dietro la mossa Mancini.

L’ineffabile assessore ha organizzato una conferenza stampa, convocato decine di professionisti dell’informazione, per dire semplicemente che io non posso ergermi a censore, poiché non avrei governato bene. Lo informo che io non voglio in alcun modo essere il censore di nessuno, sono una persona normale, ma onesta. Il problema è che lui sta difendendo a Reggio accadimenti che non conosce e comportamenti illeciti.

La valutazione critica della Corte si appoggia sostanzialmente sul fatto che la Regione Calabria abbia utilizzato una percentuale più alta di definanziamento dei fondi perenti rispetto a quella consigliata dalla Corte stessa. Orbene,nella relazione sulla gestione finanziaria delle Regioni n.17 del 2010 la Corte dei Conti sezione delle Autonomie affronta il tema del definanziamento dei perenti e del loro grado di copertura nei bilanci delle regioni.

La corte sottolinea come “si operi in mancanza di una previsione normativa” e pubblica a pag 233 un istruttivo prospetto delle Regioni italiane dal quale “si rileva che il grado di copertura medio che si rileva, appare di gran lunga inferiore a quello raccomandato dalla Corte”,  emerge “ la prosecuzione della tendenza ad assicurare la copertura dei residui perenti in percentuali costantemente decrescenti che mediamente non arrivano neanche alla metà del tasso suesposto”. “Nelle Regioni a Statuto Speciale, ancora più basso appare il grado di copertura, talvolta pari a zero (PA Trento e Sardegna)”.

Addirittura la Regione Piemonte “non iscrive in bilancio fondi di copertura dei residui perenti, facendo gravare l’eventuale richiesta di pagamento sull’avanzo di amministrazione”. Alla luce di queste considerazioni ci si chiede che cosa abbia potuto portare a concludere così drasticamente contro la qualità del bilancio 2009?

L’utilizzo del definanziamento dei perenti nella formazione del bilancio è quindi una prassi generale delle Regioni d’Italia, giuscontabilmente consentito dalla legge e addirittura alcune Regioni arrivano ad utilizzare il definanziamento al 90 %.  La Regione Calabria prevede la copertura dei residui perenti al 60% quindi non ha alcun primato negativo, tutt’altro.

Ogni anno il relatore della sezione calabrese inserisce nella propria relazione queste valutazioni, è il suo pallino, mentre appare meno interessato per esempio al debito sanitario.

L’assurdo è raggiunto da Mancini però, se solo verificassimo che da assessore autorizza l’invio di valutazioni perfettamente coincidenti con quanto ho finora scritto circa l’utilizzo dei perenti, da politico critica tali tesi. Non si capirebbe altrimenti l’invio da parte del dipartimento bilancio nelle scorse settimane di controdeduzioni, che mi sento di sottoscrivere appieno proprio su tali rilievi della Corte.

Va quindi sicuramente ribadito che il patto di stabilità  dell'anno 2009 è  stato rispettato ( e ciò è confermato anche dalla Corte dei Conti della Calabria), che la Calabria è tra le Regioni con il più basso livello di indebitamento confermato anche nelle tabelle specifiche della relazione della Sezione delle Autonomie)  e come, in ragione di ciò, MOODY'S abbia confermato il rating dello scorso anno .Ciò costituisce un risultato eccellente ove si consideri l'andamento economico negativo dell'intero sistema paese a cui si accompagna la "spada di Damocle" regionale costituita dal Piano di rientro della sanità.  

Sarebbe però interessante nel merito capire quali siano le importanti imprese in cui si è cimentata l'amministrazione Scopelliti per dare soluzione ai problemi sollevati dalla Corte; è evidente che sul punto dei perenti Mancini non sa come ho già detto di avere operato in continuità. Ma tutti sanno che le tanto decantate misure di razionalizzazione della spesa di cui alla legge 22/2010 sono rimaste sostanzialmente sulla carta. Nessun adempimento appare attuato anzi si continuano ad assumere consulenti, sono stati nominati dirigenti esterni in dispregio delle norme limitative di tali nomine, nonostante i principi ineludibili affermati in merito dalla Corte Costituzionale, le spese per locazioni non diminuiscono, lo stesso le spese per missioni; la posta certificata non è più utilizzata in dispregio delle norme tagliacarta introdotte dalla Giunta precedente. Insomma solo parole e nessun fatto.

Quanto ai bassi livelli di indebitamento il merito non è certo di Mancini, ma della gestione precedente che ha limitato la contrazione dei mutui allo stretto indispensabile e tale situazione era già focalizzata nelle relazioni precedenti delle Agenzie di rating e quindi non è una novità.

Mancini poi rivendica di avere approvato per la prima volta nella storia della regione il bilancio a dicembre. Duole informarlo che ciò è già avvenuto nella vituperata legislatura precedente con Nicola Adamo assessore al bilancio. Infine lo informo che il piano delle valorizzazioni e alienazioni è frutto di un percorso avviato sin dal 2008 con la prima delibera con la quale, in seguito ad una attenta ricognizione si è proceduto ad individuare un primo lotto di beni da alienare. E' seguita la costituzione di una unità di progetto per procedere alla stima dei beni da alienare, alla redazione ed approvazione di un regolamento per definire procedure e criteri, ed infine, proprio per l'importanza attribuita alla gestione del patrimonio, si è costituito per legge regionale il Settore patrimonio che dovrà presiedere a tutte le attività anche in considerazione dell'avvento del federalismo demaniale.

Insomma tutto un lavoro fatto a monte di cui solo la parte finale è stata gestita ed attuata dall’attuale assessore. E’ facile rispolverare il lavoro fatto dagli altri, fare dei piccoli ritocchi (in peggio…. visto che da 57 immobili da alienare del 1° gruppo che avevamo inserito nella delibera, adesso sono stati ridotti a soli 12) e poi prendersi i meriti. Piuttosto, duole informarlo che l’assessore al patrimonio della giunta Loiero è stato per tre anni un esponente della sua attuale maggioranza. Solo negli ultimi due anni sono stato io, giusto il tempo di permettergli ora , rubandomi il lavoro, ….di fare bella figura!

Demetrio Naccari Carlizzi

 

 

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