Sanità regionale, svolta sui finanziamenti

Naccari, un segnale di giustizia distributiva che rompe le logiche del passato

Gazzetta del Sud 8/5/2006 - Paolo Toscano

Tanti euro sulla sanità reggina. Ne arriveranno quasi 10 milioni (5 destinati alla cardiochirurgia) dai fondi regionali ed è stata concertata la spesa di altri 28, provenienti dai finanziamenti della legge nazionale in materia di edilizia sanitaria, destinati agli Ospedali Riuniti e al Morelli.

Dopo tanti anni, dunque, si registra un'inversione di tendenza nel sottofinanziamento storico dell'azienda ospedaliera e della sanità reggina ingenerale. La giunta regionale ha discusso nelle ultime due sedute e sabato ha deliberato il Piano di riparto del fondo sanitario regionale tra le aziende.

L'Amministrazione Loiero partendo da una prima proposta che pur vedeva un incremento di 1 milione e 800 mila euro per l'azienda ospedaliera di Reggio è arrivata a fare molto di più.

Demetrio Naccari Carlizzi, presidente della seconda Commissione ha rivestito un ruolo chiave nel gruppo che aveva un compito difficile e, superando tutte le difficoltà, ha portato a termine un'importante missione.

«È stato un lavoro di squadra dice l'esponente della Margherita - in cui tutti gli uomini del centrosinistra reggino, ognuno nel suo ruolo, hanno svolto fino in fondo la loro parte. Basti ricordare come la seconda Commissione si è confrontata con l'assessore Lo Moro concordando la necessità di rivedere i criteri storici dell'assegnazione delle risorse a questo proposito abbiamo, anche, realizzato uno studio sul riparto delle risorse negli ultimi anni».

- E cosa è venuto fuori da questo studio
«È emerso che Catanzaro ha avuto assegnati ogni anno 34 milioni di euro in più rispetto a quanto avrebbe dovuto ricevere nel rispetto del criterio demografico; Cosenza e Reggio, di converso, hanno ricevuto ogni anno, rispettivamente, 22 milioni e 12 milioni in meno di quanto sarebbe spettato loro».

- Davanti a questi dati la Giunta come si è orientata?
«Da una parte gli assessori di Reggio, Michelangelo Tripodi, Nino De Gaetano e Pasquale Tripodi hanno con fermezza avanzato riserve sulla prima ipotesi di riparto dei fondi, dall'altra l'assessore Lo Moro ha compreso che le nostre non erano rivendicazioni campanilistiche ma considerazioni oggettive che partivano da dati concreti desumibili da criteri matematici».

- Il risultato qual è stato?
«Il potenziamento dell'ospedale di Reggio potrà avvenire grazie a un aumento del finanziamento annuale di 4,8 milioni di euro in più rispetto al 2005, che era di circa, 128 milioni di euro, cui si aggiungono 5 milioni di euro extra per realizzare la Cardiochirurgia. Ma c'è di più. Si è stabilito, infatti, un criterio importantissimo per completare il riequilibrio delle risorse e per aumentare l'efficienza del servizio sanitario si è stabilito di assegnare le risorse residue tenendo conto della produttività. A questo punto spetta al management dell'azienda dimostrare di poter governare confrontandosi questo processo di trasformazione e potenziamento dell'ospedale. E ciò va a merito del governo Loiero che regala alla Calabria un segnale di giustizia distributiva e rompe le logiche di prevaricazione del passato».

- Il potenziamento dell'ospedale passerà anche attraverso altre fonti di finanziamento?
«Certo. L'azienda ha definito un programma di interventi che vanno dalla realizzazione ai Riuniti di un nuovo Dea, un dipartimento emergenza e accettazione, per complessivi 19 milioni di euro con il cosiddetto articolo 20 che prevede fondi per realizzare, ristrutturare e dotare di strumenti tecnologici le strutture sanitarie, e il completamento del Morelli per 9 milioni di euro».

- Che tempi si possono prevedere per la realizzazione di questi interventi?
«I tempi sono immediati per la Cardiochirurgia tenuto conto che viene finanziata con fondi di bilancio regionali. Tempi brevi per l'articolo 20 su cui l'assessore Lo Moro, e bisogna darne atto, ha chiuso la trattativa e la definizione dei progetti con il ministero».

- Sentendo queste cifre e vedendo i progetti messi in campo viene da pensare che si è aperto un nuovo capitolo per la sanità reggina.
«Le discussioni di questi mesi, in cui non ci siamo di certo nascosti opinioni alle volte differenti all'interno della maggioranza, sono state produttive. Avremmo potuto accontentarci di qualche timido segnale finanziario ma, invece, abbiamo stabilito un corretto e serrato confronto con l'assessore alla Sanità che, bisogna dirlo, ha dimostrato grande equilibrio e senso di equità. Questo risultato, che è la prima inversione di tendenza nella storia della sanità calabrese, è non solo utile per Reggio e la sua provincia ma per l'intero sistema regionale che dimostra, così, di essere un sistema moderno dove non prevalgono gli interessi di parte o le lobbies territoriali».

- Quale ruolo occupa l'ospedale di Reggio nel sistema sanitario regionale?
«L'azienda è la prima struttura ospedaliera in calabria per capacità di attrarre pazienti da altre regioni, presenta il livello di complessità delle prestazioni rese più alto in assoluto e la degenza media minore nella regione. Era inconcepibile e inaccettabile perpetuare un trattamento penalizzante che impediva il definitivo decollo di una struttura che è un fiore all'occhiello della sanità calabrese».

 

Intervento Naccari su Cardiologia

Pubblicato il 09/05/2006

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Pubblicato il 09/05/2006

Gazzetta del sud 08 05 06

Pubblicato il 08/05/2006

 

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